Il Pdl sui dati personali passa con 9 voti a favore e 1 non votante. La Commissione Interni chiude così in netto anticipo rispetto alla tabella di marcia. "Il clima è collaborativo" – riferisce il Presidente Mimma Zavoli. Accolti 16 emendamenti di Rete – nonostante l'assenza annunciata da tempo del membro del movimento - e uno della Dc.
Tutt'altro che tranquillo, invece, il Comma Comunicazioni, con il duro j'accuse di Mariella Mularoni alla gestione delle convocazioni. Denuncia mancanza di rispetto dei principi democratici e derive autoritarie, addita presidente e maggioranza di “delirio di onnipotenza tipico dei regimi dittatoriali”. “Ci troviamo – attacca il commissario Dc - a discutere di un provvedimento estremamente delicato portato in tutta fretta e non condiviso”.
Critiche che tornano anche nelle parole – più moderate – del collega Teodoro Lonfernini che sottolinea la presenza ridotta della minoranza e le difficoltà nell'esaminare un provvedimento molto tecnico e complesso. Approfitta poi della presenza del Segretario Zanotti per sollevare il caso del carcere, chiedendo un riferimento del governo sulla recente evasione e annunciando la volontà di visitare la struttura per verificarne personalmente le condizioni. Si unisce alla richiesta di un riferimento Gian Carlo Capicchioni che commenta: “abbiamo fatto una figuraccia”.
In Aula, però, risuonano ancora le accuse della Mularoni, rigettate dal Presidente Mimma Zavoli che assicura: “sulle modalità di convocazione ho seguito l'iter di legge”. “Rifiuto – aggiunge - l'epiteto da profilo dittatoriale e antidemocratico, non accetto in nessun modo che queste considerazioni siano fatte su un mio comportamento in ambito istituzionale”. Trova il sostegno della maggioranza con Marina Lazzarini che si dice dispiaciuta per l'avvio dei lavori “fuori dal mondo e da ogni reale oggettiva situazione, quando il Paese ha invece bisogno di collaborazione”.
Il Segretario Guerrino Zanotti si dice sconcertato e si appella all'Aula: “Smettiamola – dice - di fomentare un atteggiamento così qualunquistico e superficiale nei confronti dell'avversario politico”. Ricorda che sul provvedimento c'è stato ampio confronto mentre sulle richieste di riferimento sull'evasione, sarà il collega Nicola Renzi a farlo, nella prima commissione Affari esteri utile.
MF
Tutt'altro che tranquillo, invece, il Comma Comunicazioni, con il duro j'accuse di Mariella Mularoni alla gestione delle convocazioni. Denuncia mancanza di rispetto dei principi democratici e derive autoritarie, addita presidente e maggioranza di “delirio di onnipotenza tipico dei regimi dittatoriali”. “Ci troviamo – attacca il commissario Dc - a discutere di un provvedimento estremamente delicato portato in tutta fretta e non condiviso”.
Critiche che tornano anche nelle parole – più moderate – del collega Teodoro Lonfernini che sottolinea la presenza ridotta della minoranza e le difficoltà nell'esaminare un provvedimento molto tecnico e complesso. Approfitta poi della presenza del Segretario Zanotti per sollevare il caso del carcere, chiedendo un riferimento del governo sulla recente evasione e annunciando la volontà di visitare la struttura per verificarne personalmente le condizioni. Si unisce alla richiesta di un riferimento Gian Carlo Capicchioni che commenta: “abbiamo fatto una figuraccia”.
In Aula, però, risuonano ancora le accuse della Mularoni, rigettate dal Presidente Mimma Zavoli che assicura: “sulle modalità di convocazione ho seguito l'iter di legge”. “Rifiuto – aggiunge - l'epiteto da profilo dittatoriale e antidemocratico, non accetto in nessun modo che queste considerazioni siano fatte su un mio comportamento in ambito istituzionale”. Trova il sostegno della maggioranza con Marina Lazzarini che si dice dispiaciuta per l'avvio dei lavori “fuori dal mondo e da ogni reale oggettiva situazione, quando il Paese ha invece bisogno di collaborazione”.
Il Segretario Guerrino Zanotti si dice sconcertato e si appella all'Aula: “Smettiamola – dice - di fomentare un atteggiamento così qualunquistico e superficiale nei confronti dell'avversario politico”. Ricorda che sul provvedimento c'è stato ampio confronto mentre sulle richieste di riferimento sull'evasione, sarà il collega Nicola Renzi a farlo, nella prima commissione Affari esteri utile.
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