Crescono del 5% gli assegni familiari. Aumentano gli assegni integrativi che verranno collocati in tre fasce, decise dal reddito pro-capite. In arrivo sgravi sulle rate del mutuo, per gli affitti, per le famiglie con disabili e detrazioni per chi ricorre agli asili nido privati.
L’assegno integrativo passa dal 50 al 60% e, nel caso ci sia un unico genitore, viene portato al 100%. Il 10% in più spetterà invece a coloro che frequentano, dopo il 16esimo anno di età, la scuola secondaria superiore e per i figli che frequentano corsi universitari. Se il reddito famigliare è debole e il figlio ha meno di 3 anni, l’assegno sarà di 310 euro. La proposta di legge che il Segretario di Stato per la sanità Claudio Podeschi sta per presentare al Consiglio Grande e Generale prevede anche l’erogazione dell’assegno familiare alla donna lavoratrice durante il periodo post-parto.
Gli interventi verranno attuati con le risorse che già esistono nel fondo degli assegni familiari. Il costo previsto è di un 1 milioni 800mila euro all’anno.
Una volta varate, queste disposizioni saranno retroattive. La data di applicazione è fissata al primo gennaio di quest’anno.
Il Congresso di Stato ha anche approvato le linee strategiche a sostegno dell’occupazione e della competitività delle imprese, presentate dal Segretario di Stato per il Lavoro, Gian Marco Marcucci.
Si prevede la rivisitazione degli ammortizzatori sociali, ad iniziare dalla disoccupazione e nuove indennità per le fasce più a rischio, giovani, donne, ultracinquantenni e disabili.
"Pensiamo - ha chiarito Marcucci - di creare strumenti che sostengano il reddito di persone che hanno perso il lavoro e di introdurre un’indennità di primo impiego per i giovani che avranno diritto a riceverla dopo un certo periodo di permanenza in graduatoria. L’erogazione di questi ammortizzatori andrà di pari passo alla frequenza di un corso di formazione e sarà valutata anche la possibilità di incentivare le imprese che contribuiscano al reinserimento di un lavoratore”.
L’assegno integrativo passa dal 50 al 60% e, nel caso ci sia un unico genitore, viene portato al 100%. Il 10% in più spetterà invece a coloro che frequentano, dopo il 16esimo anno di età, la scuola secondaria superiore e per i figli che frequentano corsi universitari. Se il reddito famigliare è debole e il figlio ha meno di 3 anni, l’assegno sarà di 310 euro. La proposta di legge che il Segretario di Stato per la sanità Claudio Podeschi sta per presentare al Consiglio Grande e Generale prevede anche l’erogazione dell’assegno familiare alla donna lavoratrice durante il periodo post-parto.
Gli interventi verranno attuati con le risorse che già esistono nel fondo degli assegni familiari. Il costo previsto è di un 1 milioni 800mila euro all’anno.
Una volta varate, queste disposizioni saranno retroattive. La data di applicazione è fissata al primo gennaio di quest’anno.
Il Congresso di Stato ha anche approvato le linee strategiche a sostegno dell’occupazione e della competitività delle imprese, presentate dal Segretario di Stato per il Lavoro, Gian Marco Marcucci.
Si prevede la rivisitazione degli ammortizzatori sociali, ad iniziare dalla disoccupazione e nuove indennità per le fasce più a rischio, giovani, donne, ultracinquantenni e disabili.
"Pensiamo - ha chiarito Marcucci - di creare strumenti che sostengano il reddito di persone che hanno perso il lavoro e di introdurre un’indennità di primo impiego per i giovani che avranno diritto a riceverla dopo un certo periodo di permanenza in graduatoria. L’erogazione di questi ammortizzatori andrà di pari passo alla frequenza di un corso di formazione e sarà valutata anche la possibilità di incentivare le imprese che contribuiscano al reinserimento di un lavoratore”.
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