Bocciatura sonora per la richiesta di abolire o spostare alla domenica alcune festività. Appoggiata dal governo l’istanza ha raccolto appena 15 voti a favore e 36 voti contrari. Il Segretario di Stato al Lavoro aveva chiesto di accoglierla, rinviando ad altre sedi la valutazione sulla totale esclusione di poter recuperare le festività soppresse. Dalle fila della maggioranza è stato Andrea Zafferani ad esprimere la propria contrarietà. Non è con questi interventi, ha detto, che si rilancia la competitività delle imprese. Chi lo dice vende fumo. E’ una materia di forte valenza contrattuale, ha ribadito, mentre noto una certa tendenza delle categorie economiche a ritenere oggetto di contrattazione le materie su cui non intendono cedere, e a coinvolgere il Consiglio quando vogliono ottenere qualcosa. Alberto Selva assicura il parere favorevole di Ap e ribadisce che è nel pieno diritto dell’Aula decidere quali ricorrenze devono essere celebrate in Repubblica. Dice no anche il psd per voce di Giancarlo Capicchioni. Sembra che la competitività delle nostre imprese, afferma, dipenda esclusivamente da alcune festività. E anche lui ribadisce che non si discutono questi temi attraverso istanze d’arengo che cercano di cancellare o eludere le norme alla base dei rapporti tra imprenditori e mondo del lavoro. A pagare sono chiamati, anche in questo caso, solo i lavoratori dipendenti. Trovare la mediazione tra le parti è compito del governo. Approvata invece l’Istanza per celebrare la giornata del 28 luglio come”Anniversario della caduta del fascismo e Festa della Libertà”. Ed è stata accolta all’unanimità la richiesta di censire i manufatti e gli immobili con valore di monumento per salvaguardarli e valorizzarli. Nel video le interviste ad Alberto Selva (Ap), Giancarlo Capicchioni (Psd) e francesco Mussoni (Segretario di Stato al Lavoro)
Sonia Tura
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