Il Comma Comunicazioni impegna il Consiglio tutta la mattina, i tempi non sono più contingentati e in Aula arrivano diverse questioni, che confermano la lontananza fra maggioranza ed opposizione nonostante la volontà di Adesso di condividere le scelte. I lavori si aprono sulla missione della delegazione sammarinese in Consiglio d’Europa. Si è parlato di immigrazione, terrorismo, lotta alla corruzione. Vanessa d’Ambrosio s’impegna ad informare la cittadinanza sulle istituzioni europee, partendo dalle scuole. Di migranti e rifugiati parla anche Mirko Tommassoni, che invita il paese ad attivarsi negli organismi internazionali. C’è preoccupazione per la nuova via intrapresa dagli Stati Uniti, e Davide Forcellini di Rete vorrebbe che si alzasse la voce di San Marino, come esempio virtuoso nel mondo. Denise Bronzetti chiede invece equilibrio, “non vi passi per la testa di andare negli organismi internazionali a dare contro il Presidente americano – avverte - non è così che si fa sentire la voce del paese”. Lo sguardo si sposta poi sulle faccende interne e tornano le critiche ad una maggioranza che al di là dei proclami non vuole condividere. Forte l’attacco di Pasquale Valentini contro enunciazioni "più per effetto mediatico che per reale capacità di affrontare i problemi". Si concentra in particolare sull’Agenzia per lo sviluppo. La Dc vuole un progetto dettagliato e presenta un odg per chiedere un confronto su prospettive, conoscere quali supporti normativi intende mettere in atto la maggioranza e quali Organismi dello Stato vuole coinvolgere. Si riaccende lo scontro sulla presidenza delle Commissioni, Rete torna a smentire le allusioni ad accordi sotterranei con la Dc. L’accordo – dice Ciavatta – era quello che loro si prendessero la Giustizia noi l’antimafia. E’ normale politica. Anche la Democrazia Cristiana rispedisce al mittente allusioni a sotterfugi. Marco Gatti si dice disgustato che Adesso si sia permesso di fare considerazioni personali su chi dovesse ricoprire il ruolo. Pedini Amati lancia una provocazione e ironizza: “Parlo a mio nome, se dovessi scegliere fra Dc e Ap scelgo la Dc”. Nessuna questione personale – spiega Roberto Giorgetti - ma coerenza di una visione di rinnovamento e discontinuità. Insomma, diversa visione politica. In Comma Comunicazioni arrivano anche la questione dei badge “ che svilisce – dice Iro Belluzzi – il ruolo delle istituzioni”, la questione monofase, i cui grandi numeri – è stato detto - sono dati dalle revoche dei rimborsi, perché avvengono dopo anni di operatività delle società”. Si parla anche di società anonime lussemburghesi. Rete chiede chiarimenti su legami con banche sammarinesi. Insomma, un comma comunicazioni ricco di spunti ma non trasmesso via radio. Teodoro Lonfernini sfida il Segretario agli Interni a portare nella prossima seduta il testo sul regolamento consiliare. C’è chi tira in ballo la trasparenza. “Una bugia palese e sconfessabile – dice Luca Santolini – sostenere che non l’abbiamo voluta noi. L’Iter seguito dimostra che non è una volontà nostra”. Nicola Selva parla di bugie e strategie politiche viste in passato, quando si leggevano le pagine gialle pur di perdere tempo. “Vogliamo voltare pagina o rimanere lì? Chiede, "altrimenti dobbiamo andare avanti da soli”. Presentato dalla Dc anche un odg per esprimere in Consiglio D'Europa la posizione contraria della Repubblica alla maternità surrogata. Si chiede anche al Congresso un progetto di legge entro ottobre che la vieti, e di farsi promotore presso le Nazioni Unite di una moratoria.
Riproduzione riservata ©