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Consiglio Dc respinge le dimissioni di Menicucci

11 lug 2006
Consiglio Dc respinge le dimissioni di Menicucci
Il parlamentino DC rigetta le dimissioni del Segretario, Pier Marino Menicucci, e invita a ricercare invece una forte unità interna, in un momento difficile per il partito. Nella sua relazione di apertura, Menicucci aveva rimesso nelle mani dell’assemblea il proprio mandato, aveva spiegato le ragioni che hanno portato alla attuale situazione politica. Una svolta definita improvvisa e inaspettata, accusato di scarsa lealtà il partito dei Socialisti e dei Democratici 'che – ha dichiarato – mentre discutevamo sul programma di Governo e sulla lista dei Segretari di Stato, stava trattando con altri per una diversa coalizione. Ma questa maggioranza - ha affermato il segretario democristiano – non sarà stabile, la nostra permanenza all’opposizione durerà poco. Troppe conflittualità sui temi importanti del Paese, visioni troppo distanti fra le componenti della coalizione tripartita. Noi – ha aggiunto – abbiamo sempre pensato che la stabilità fosse il bene primario, la condizione che garantisce le riforme necessarie e i progetti importanti per il Paese. Il Governo che si configura mi pare destinato ad aumentare invece l’instabilità – ha sostenuto – e questo ci preoccupa per gli effetti sul Paese. Certo – ha aggiunto – potranno provare a governare, ma senza la DC avranno scarse probabilità di successo'. Il parlamentino democristiano, accogliendo l’invito del segretario e del Presidente, Edda Ceccoli, richiama ad una forte unità interna e invita ad affrontare con serenità un periodo da dedicare alla progettualità. 'Il dialogo – afferma il Consiglio Centrale – deve essere intensificato con le forze affini, quelle idealmente più vicine, come pure con il Nuovo partito Socialista ed Alleanza Popolare. chiuso, invece, il rapporto con il PSD, con il quale le relazioni future appaiono piuttosto compromesse'.

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