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Consiglio: da FMI alla giustizia, è scontro su tutto

13 feb 2019
La seduta del Consiglio
La seduta del Consiglio
“Il Fondo Monetario non giudica ma analizza e dà indicazioni”, ribadisce Eva Guidi nel suo riferimento sull'ultima missione degli Esperti di Washington. I problemi del settore bancario “un'eredità del passato”, pagano il prezzo di scelte non fatte. Il Fondo invita ad una strategia coordinata, con la ricapitalizzazione di banche sistemiche. Percorribili le fusioni, non la conversione del credito d'imposta. Riguardo agli NPL, “nel 2016 raggiungevano il 47%”. Il Fondo suggerisce anche la ricostituzione delle riserve attraverso le riforme, da quella previdenziale all'iva. “Rimane aperta, anche se non concretizzata, la possibilità di ricorrere all'assistenza finanziaria”.

Per l'opposizione il segretario ha solo tradotto in Italiano il pre report, omettendo di riferire quanto il Fondo ha detto alla politica. "Ha tirato le orecchie al paese – racconta Roberto Ciavatta – perché il Governo non ha tenuto fede agli impegni presi, anzi peggiorando la situazione bancaria”.
Alessandro Mancini rivela che all'incontro con la Commissione, la maggioranza si è alzata dal tavolo, lasciandolo solo con Ciavatta a difendere il paese e a “spiegare che la riforma dell'iva con aliquote aggressive significava distruggere il settore commerciale”. “Sottovalutate la situazione e non risolvete i problemi” – attacca Federico Pedini Amati. “Chiedete aiuto, diamoci un tempo e poi andiamo al voto”. No ad una soluzione ponte ma elezioni subito, invita Teodoro Lonfernini, “chiedendo mandato pieno ai cittadini, perché per la prima volta nella storia dovremo salvare il paese”. “Staremo qui una settimana per ratificare qualche decreto”, commenta Dalibor Riccardi. “Basta questo per fare capire l'inconcludenza e la presunzione del Governo”.

La maggioranza non ci sta, punta il dito contro “un potere politico che ha tenuto fermo il paese per 20 anni”. Roger Zavoli si scaglia contro un'opposizione che distorce la realtà, che tace su anni di avvertimenti, sull'allarme sui conti di cassa. “Nelle difficoltà – dice - al posto di fare sistema si cerca di affondare la barca”. Emmanuel Gasperoni critica chi urla senza contenuti, spara nel mucchio, radendo al suolo al posto di costruire. “Basta coi cecchini – dice - l'odio logora, fa vacillare le fondamenta della democrazia, inquina la popolazione. Invita la coalizione a ripartire dal programma elettorale. “Le idee sono ancora valide. Anzi, lo sono di più”. Si parla poi di tribunale, “non potete sanare con la vostra passività incompatibilità ai vertici della magistratura”, avverte Elena Tonnini. Per Mimma Zavoli il consigliere di Rete fa azioni militari usando le parole, offendendo chi, fuori dall'Aula, non può difendersi, coperta dall'immunità parlamentare. L'incompatibilità del Dirigente del tribunale al centro anche dell'intervento di Marco Gatti. Nicola Renzi invita a riportare il dialogo nelle sedi opportune, rivolgendo la domanda a Guzzetta in Consiglio Giudiziario Plenario. Si torna anche sui rapporti con l'Italia, alla luce della recente trasferta a Roma. “Mai come in questa legislatura – dice Renzi – i rapporti sono stati così intensi e produttivi”.

In Consiglio, quindi, è ancora scontro. L'unico momento di condivisione è sull'ordine del giorno, firmato da tutta l'Aula, che istituisce il 18 marzo la giornata nazionale dell'educazione alla cittadinanza.

MF

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