Un solo voto contrario per la normativa in materia di promozione e incentivazione dell’efficienza energetica degli edifici e dell’impiego di energie rinnovabili in ambito civile e industriale. La riforma è stata approvata con 29 voti a favore, 13 astensioni e , appunto, un solo no. Astensione annunciata da Civico 10, Sinistra Unita, Unione per la Repubblica mentre Rete anticipa che i suoi rappresentanti voteranno secondo coscienza. Tutte le forze di minoranza hanno ringraziato il Segretario al territorio per la reale disponibilità al dialogo. Fiorini, dice Augusto Michelotti, ci ha trattato come dovrebbe essere sempre trattata la minoranza, come dovrebbero svolgersi le relazioni su temi socialmente utili e importanti per tutto il Paese. Spero, aggiunge Marco Podeschi, che adesso si intervenga anche sull'autorità di erogazione dei servizi pubblici . Per Rete, oltre al metodo, questa legge porta molte cose positive ma ha anche diversi punti critici che la renderanno di non facile applicabilità. La riforma organizza e aggiorna tutte le norme in materia. Il nucleo centrale riguarda i provvedimenti per la riduzione dei consumi in edilizia. Ci sono obblighi da rispettare per le ristrutturazioni sulla produzione da rinnovabili, a regime nel 2016, con deroghe precise. L’obbligo è inasprito per gli edifici pubblici. Vengono ridefiniti i criteri per la selezioni dei certificatori energetici. Confermati il conguaglio per chi produce energia da rinnovabile e la possibilità di cederla in rete. Le principali novità oltre all’accorpamento della normativa sono la maggiore flessibilità nella scelta dei metodi di calcolo, con un nuovo software in collegamento con la Regione Emilia-Romagna, la piccola rivoluzione dell’obbligo di attestato di produzione energetica nei passaggi di proprietà e per gli affitti. Un solo voto contrario anche per le norme in materia di estradizione che diventano legge con 37 voti a favore e 12 astenuti. Si anche alla legge che istituisce il decreto penale, approvata con 31 voti favorevoli, 5 contrari e 9 astenuti. Una relazione unica invece per gli interventi a sostegno della famiglia, a conferma della condivisione con cui il provvedimento è arrivato in Aula. Anche in questo caso il voto a registrato un solo no, 32 si e 16 astensioni. Le modifiche riconoscono a entrambi i genitori il diritto di assentarsi dal lavoro durante tutto il percorso di affidamento del bambino, la possibilità di usufruire di permessi non retribuiti nell'iter burocratico dell'adozione e in caso di malattia del figlio. I genitori possono anche ottenere il diritto di astensione congiunta dal lavoro se il figlio, di età inferiore ai 14 anni, viene ricoverato in ospedale. E sempre in questo caso possono interrompere il decorso del periodo di ferie o di congedo. Per tutti i genitori, naturali o affidatari, che si prendono cura di figli con disabilità o gravi patologie che necessitano di attività di accompagno, c'è il diritto di assentarsi dal lavoro 4 giorni al mese.
Posizioni del tutto diverse invece, pur nel riconoscimento di un confronto reale, per le modifiche previste dal Segretario al lavoro, degli incentivi per l'occupazione e dei contratti a contenuto formativo. La contrapposizione tra maggioranza e opposizioni è netta. La legge non ci piace, taglia la minoranza. Potrebbe creare distorsioni introducendo anche a San Marino la deprecabile figura dei lavoratori poveri. Mettere a repentaglio la certezza dello stipendio minimo è pericoloso. Si parla, è l'accusa, di stipendi inferiori a 800 euro per un lavoro a tempo pieno. Anche se ogni emendamento venisse accolto, anticipa la minoranza, rimarrebbe penalizzante per i lavoratori. Inutile spendere tempo per cercare soluzioni condivise, replica il Segretario al lavoro, se alla fine il risultato è quello contenuto nella relazione di minoranza. Puntiamo sul capitale umano e sulla formazione, sottolinea Belluzzi, per fare crescere la collettività. Nessuna precarizzazione del mondo del lavoro, gli incentivi servono piuttosto alla stabilizzazione. E nessuno prenderà meno di 1.100 euro al mese. E, conclude, abroghiamo proprio gli articoli di legge che permettevano l'utilizzo di risorse pubbliche senza finalizzazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato.
Sonia Tura
Posizioni del tutto diverse invece, pur nel riconoscimento di un confronto reale, per le modifiche previste dal Segretario al lavoro, degli incentivi per l'occupazione e dei contratti a contenuto formativo. La contrapposizione tra maggioranza e opposizioni è netta. La legge non ci piace, taglia la minoranza. Potrebbe creare distorsioni introducendo anche a San Marino la deprecabile figura dei lavoratori poveri. Mettere a repentaglio la certezza dello stipendio minimo è pericoloso. Si parla, è l'accusa, di stipendi inferiori a 800 euro per un lavoro a tempo pieno. Anche se ogni emendamento venisse accolto, anticipa la minoranza, rimarrebbe penalizzante per i lavoratori. Inutile spendere tempo per cercare soluzioni condivise, replica il Segretario al lavoro, se alla fine il risultato è quello contenuto nella relazione di minoranza. Puntiamo sul capitale umano e sulla formazione, sottolinea Belluzzi, per fare crescere la collettività. Nessuna precarizzazione del mondo del lavoro, gli incentivi servono piuttosto alla stabilizzazione. E nessuno prenderà meno di 1.100 euro al mese. E, conclude, abroghiamo proprio gli articoli di legge che permettevano l'utilizzo di risorse pubbliche senza finalizzazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato.
Sonia Tura
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