Il Consiglio dice si all'istituzione di una commissione d' inchiesta per individuare le responsabilità politiche o amministrative legate alla vicenda Cassa di risparmio.
L'Aula dice si all'istituzione di una commissione consiliare d'inchiesta sulla vicenda Cassa di risparmio. L'ordine del giorno di Rete, Civico 10 e Sinistra Unita viene ritirato perchè sostituito da un testo sottoscritto da tutte le forze presenti in Aula che identifica “nell'individuazione di responsabilità politiche o amministrative legate alla vicenda Cassa di risparmio” lo scopo della commissione. La politica riesce a definire un testo condiviso che elimina i riferimenti alle inchieste italiane, con la maggioranza che invita a non far passare l'ordine del giorno come se fosse rivolto alla Cassa di Risparmio. In questi mesi, sottolinea il capogruppo del Psd Stefano Macina, abbiamo fatti diversi interventi per raggiungere risultati che non possiamo inficiare. L'obiettivo, rimarca il capogruppo della dc Luigi Mazza, è chiarire le responsabilità interne. Vogliamo togliere una volta per tutte le ombre, ben venga la chiarezza. Io voterò a favore non perché un istituto di credito è andato nei guai, ma perché c'è il dubbio più o meno fondato che la politica abbia interferito, commenta il capogruppo di Ap Mario Venturini, anticipando che avrebbe avvallato anche il testo presentato dalla minoranza. Quest'Aula si sta prendendo l'onere e il ruolo di fare chiarezza su più passaggi che in questi anni hanno creato polemiche politiche e potenziali problemi alla sostenibilità finanziaria del Paese, sottolinea il capogruppo di Civico 10 Andrea Zafferani. Diamo un messaggio importante ai cittadini di non voler nascondere responsabilità a livello politico. L'ordine del giorno passa con 37 voti a favore, 16 contrari e due astenuti. La maggioranza si incarta, invece, sul contributo al Meeting di Rimini. Nonostante il mandato a votare contro l'ordine del giorno presentato da Rete per stoppare la sponsorizzazione, in attesa che la giustizia faccia il suo corso, la votazione finisce in pareggio, 26 a 26 con due astenuti. Nulla di fatto dunque, con il testo che viene rimesso in votazione e che passa con un solo voto di scarto: 29 no e 28 si.
Sonia Tura
L'Aula dice si all'istituzione di una commissione consiliare d'inchiesta sulla vicenda Cassa di risparmio. L'ordine del giorno di Rete, Civico 10 e Sinistra Unita viene ritirato perchè sostituito da un testo sottoscritto da tutte le forze presenti in Aula che identifica “nell'individuazione di responsabilità politiche o amministrative legate alla vicenda Cassa di risparmio” lo scopo della commissione. La politica riesce a definire un testo condiviso che elimina i riferimenti alle inchieste italiane, con la maggioranza che invita a non far passare l'ordine del giorno come se fosse rivolto alla Cassa di Risparmio. In questi mesi, sottolinea il capogruppo del Psd Stefano Macina, abbiamo fatti diversi interventi per raggiungere risultati che non possiamo inficiare. L'obiettivo, rimarca il capogruppo della dc Luigi Mazza, è chiarire le responsabilità interne. Vogliamo togliere una volta per tutte le ombre, ben venga la chiarezza. Io voterò a favore non perché un istituto di credito è andato nei guai, ma perché c'è il dubbio più o meno fondato che la politica abbia interferito, commenta il capogruppo di Ap Mario Venturini, anticipando che avrebbe avvallato anche il testo presentato dalla minoranza. Quest'Aula si sta prendendo l'onere e il ruolo di fare chiarezza su più passaggi che in questi anni hanno creato polemiche politiche e potenziali problemi alla sostenibilità finanziaria del Paese, sottolinea il capogruppo di Civico 10 Andrea Zafferani. Diamo un messaggio importante ai cittadini di non voler nascondere responsabilità a livello politico. L'ordine del giorno passa con 37 voti a favore, 16 contrari e due astenuti. La maggioranza si incarta, invece, sul contributo al Meeting di Rimini. Nonostante il mandato a votare contro l'ordine del giorno presentato da Rete per stoppare la sponsorizzazione, in attesa che la giustizia faccia il suo corso, la votazione finisce in pareggio, 26 a 26 con due astenuti. Nulla di fatto dunque, con il testo che viene rimesso in votazione e che passa con un solo voto di scarto: 29 no e 28 si.
Sonia Tura
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