Ieri in seduta notturna all'esame del Consiglio le Istanze d'Arengo. Due quelle in tema Smac: respinta la prima che chiedeva di posticipare la comunicazione telematica dei ricavi certificati da fattura commerciale; approvata invece quella per l'estensione dello strumento a effettivo borsellino elettronico. Respinta poi l'istanza che chiedeva che “l’attuale maternità obbligatoria pari a 150 giorni solari venisse sostituita da una aspettativa retribuita al 100% per la durata di sei mesi, imputando i costi della maternità alla collettività e non alla singola impresa”. All'esame infine l'istanza per “l’istituzione presso l’Ospedale di Stato dell’assistenza antalgica al parto con anestesia epidurale”, rispetto al quale è stato presentato un ordine del giorno nel quale il Consiglio dà mandato al governo di individuare le esigenze organizzative necessarie per garantire il servizio e verificare la possibilità di stabilire convenzioni con strutture limitrofe. Su questo interviene con una nota il comitato promotore della stessa istanza, secondo cui la discussione in Aula è stata infarcita di inesattezze. “Dispiace – scrivono i promotori – la posizione con la quale l’istanza è stata presentata, che dimostra la paura e il pregiudizio con i quali San Marino affronta anche i piccoli cambiamenti che potrebbero renderlo uno Stato più moderno”.
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