Un solo voto contrario per le nuove norme in materia di estradizione. Il Consiglio Grande e Generale ha approvato a tempo di record e con una larghissima condivisione, la nuova legge. 21 i consiglieri iscritti al dibattito, diversi dei quali hanno rinunciato a prendere la parola. Alla fine dell'esame dell'articolato la normativa viene approvata con 37 voti a favore, 1 contrario e 12 astenuti. Ancora protagonista il segretario di Stato per la Giustizia, Gian Carlo Venturini, in apertura dei lavori notturni del Consiglio. Il progetto di legge che istituisce il decreto penale viene approvato con 31 voti favorevoli, 5 contrari e 9 astenuti. Adesso l'Aula sta esaminando la seconda lettura della normativa in materia di promozione e incentivazione dell’efficienza energetica degli edifici e dell’impiego di energie rinnovabili in ambito civile e industriale. Il provvedimento organizza e aggiorna tutte le norme in materia. L’obiettivo, assicura la maggioranza, rimane la riduzione dei consumi e quindi le importazioni di energia, gas e acqua per aumentare l’autonomia attraverso la produzione da rinnovabili. Il nucleo centrale riguarda i provvedimenti per la riduzione dei consumi in edilizia. Ci sono obblighi da rispettare per le ristrutturazioni sulla produzione da rinnovabili, a regime nel 2016, con deroghe precise. L’obbligo è inasprito per gli edifici pubblici.
Vengono ridefiniti i criteri per la selezioni dei certificatori energetici. Confermati il conguaglio per chi produce energia da rinnovabile e la possibilità di cederla in rete. A distanza di cinque anni dalla prima legge occorre intervenire di nuovo, puntualizza la minoranza. Gli anni con Piano energetico nazionale hanno registrato fino al 2010 consumi in aumento. Adesso, destinare risorse per incentivare una corretta ristrutturazione del patrimonio immobiliare è indice di buona politica. Ma ci sono criticità, sottolinea l'opposizione e non si interviene sull’industria. C'è piuttosto un’impostazione peggiorativa e l’alibi della crisi non convince. Insomma il provvedimento corregge il tiro rispetto al 2008 ma incombe la capacità operativa. La materia è delicata e sta a cuore a tutte le forze politiche, commenta il Segretario per il territorio. Con la legge del 2008 si è fatto molto per le rinnovabili, ma non si è partiti con la riqualificazione energetica. Occorre rilanciare l’edilizia con la riqualificazione e con gli incentivi economici messi in campo, sottolinea Fiorini, ci può essere un nuovo impulso. Le principali novità sono l’accorpamento della normativa; la maggiore flessibilità nella scelta dei metodi di calcolo, con un nuovo software in collegamento con la Regione Emilia-Romagna; la piccola rivoluzione dell’obbligo di attestato di produzione energetica nei passaggi di proprietà e per gli affitti. La legge è tecnica, conclude, ma ha una valenza politica. Ci adegua alle realtà europee, dà una svolta. Si tratta di un cambiamento culturale.
Sonia Tura
Vengono ridefiniti i criteri per la selezioni dei certificatori energetici. Confermati il conguaglio per chi produce energia da rinnovabile e la possibilità di cederla in rete. A distanza di cinque anni dalla prima legge occorre intervenire di nuovo, puntualizza la minoranza. Gli anni con Piano energetico nazionale hanno registrato fino al 2010 consumi in aumento. Adesso, destinare risorse per incentivare una corretta ristrutturazione del patrimonio immobiliare è indice di buona politica. Ma ci sono criticità, sottolinea l'opposizione e non si interviene sull’industria. C'è piuttosto un’impostazione peggiorativa e l’alibi della crisi non convince. Insomma il provvedimento corregge il tiro rispetto al 2008 ma incombe la capacità operativa. La materia è delicata e sta a cuore a tutte le forze politiche, commenta il Segretario per il territorio. Con la legge del 2008 si è fatto molto per le rinnovabili, ma non si è partiti con la riqualificazione energetica. Occorre rilanciare l’edilizia con la riqualificazione e con gli incentivi economici messi in campo, sottolinea Fiorini, ci può essere un nuovo impulso. Le principali novità sono l’accorpamento della normativa; la maggiore flessibilità nella scelta dei metodi di calcolo, con un nuovo software in collegamento con la Regione Emilia-Romagna; la piccola rivoluzione dell’obbligo di attestato di produzione energetica nei passaggi di proprietà e per gli affitti. La legge è tecnica, conclude, ma ha una valenza politica. Ci adegua alle realtà europee, dà una svolta. Si tratta di un cambiamento culturale.
Sonia Tura
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