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Consiglio: è legge la commissione antimafia

20 lug 2011
Continua a regnare un clima bipartisan in Consiglio. Dopo la legge sullo scambio di informazioni, salutata con favore da tutta l’Aula e approvata con 51 si 2 no e una astensione, la stessa armonia ha contrassegnato il confronto sull’istituzione della commissione. E' costituita da 8 consiglieri, 4 di maggioranza e altrettanti di opposizione, si riunisce in seduta segreta e tra i suoi compiti ci sono l’analisi delle presenze malavitose sul territorio, la verifica che gli organi deputati alla lotta alla malavita facciano il loro dovere, lo sviluppo dello scambio di informazioni con autorità estere. Dai banchi della minoranza Giuseppe Morganti del psd sottolinea come si tratti di un primo passo importante ma occorre muoversi anche lungo altre direttrici, come l’integrazione e la specializzazione delle forze di polizia. Dello stesso avviso il capogruppo del psrs Paolo Crescentini. A questa cornice antimafia dice, serve il giudice inquirente e la formazione delle forze di polizia. Finalmente, commenta Ivan Foschi di Sinistra Unita, che conferma la necessità di ragionare su una riforma della fase istruttoria. La Repubblica da sola, ripete Pier Marino Menicucci dell’Upr, non può fare questa battaglia. E’ necessario collaborare con gli altri Stati, a partire dall’Italia. Dello stesso avviso il Presidente della dc Teodoro Lonfernini. Con l’Italia dobbiamo definire accordi per contrastare ancora meglio il fenomeno mentre per Matteo Fiorini di Ap, si prende coscienza che esiste un problema e si manda un messaggio chiaro. Adesso, tutto il Paese dispone di uno strumento importante. Per il Segretario di Stato per la giustizia la commissione antimafia è la parte più facile, ma doveva comunque essere fatta.
Adesso viene il percorso difficile. I problemi del tribunale non possono essere disgiunti dalla riorganizzazione delle forze di polizia. Il rapporto con l’Italia ha necessità di strutture che parlano lo stesso linguaggio. Il tavolo che si è aperto, conclude, deve continuare a lavorare. Il dibattito si è chiuso con un ordine del giorno concordato da tutte le forze politiche presenti in Aula proprio per chiedere al Segretario alla giustizia di proseguire la strada indicata e di riferire al Consiglio entro il 30 settembre. La Commissione antimafia è diventata legge con 53 si 2 contrari e una astensione

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