La cronaca consiliare di questa prima giornata non è quanto successo in aula, bensì fuori, nei corridoi, negli incontri privati. La notizia della rinuncia di Rainer Masera, unico candidato annunciato dal governo alla presidenza di Banca Centrale, scuote il Palazzo, mette in fibrillazione la maggioranza. Si tratta di una voce ufficiosa. La conferma arriverà solo a tarda sera, dopo un colloquio telefonico tra il Segretario alle Finanze Gatti e lo stesso Masera, irraggiungibile, per qualche ora, perchè in volo. È questo il tema portante della seduta consiliare ed è un comma che rischia di saltare. Ma in gioco c’è molto di più.
La credibilità del governo, di un intero paese alle prese con turbolenze che attraversano la piazza finanziaria per un ruolo vacante da circa un anno. E che qualcosa non vada, che i pezzi del puzzle non tornino a posto, lo dice anche il fatto che si tratta della terza rinuncia nell’ultima settimana, dopo quelle di Paolo Savona per lo stesso incarico e Fabio Massimo dell’Ufficio centrale di collegamento. La sua sostituzione è prevista al comma 11 e si fa il nome dell’economista sammarinese Antonio Nikolakopoulos. La mancata nomina del Presidente di Banca Centrale slitta di un mese. E getta anche un’ombra sui neonati rapporti con l’Italia, essendo Masera nome gradito a Roma.
La maggioranza intende trovare al più presto una alternativa di prestigio, da portare già nel prossimo consiglio di metà marzo. Un rinvio che non dispiace a una componente della stessa.
Quella costituita da Europopolari e Arengo e Libertà orientata verso un’astensione sul nome di Masera.
Tornando alla stretta cronaca consiliare. Seduta praticamente dominata dagli interventi fiume dell’opposizione per lamentare il mancato dibattito pubblico sull’Accordo di cooperazione e il confronto sul Presidente di Banca Centrale. In risposta alle interpellanze, il Segretario Casali conferma chiare sofferenze del tribunale. Il magistrato dirigente ha chiesto un provvedimento stralcio per la nomina di nuovi giudici e uditori. Proposta che trova concordi le forze politiche.
Giovanna Bartolucci
La credibilità del governo, di un intero paese alle prese con turbolenze che attraversano la piazza finanziaria per un ruolo vacante da circa un anno. E che qualcosa non vada, che i pezzi del puzzle non tornino a posto, lo dice anche il fatto che si tratta della terza rinuncia nell’ultima settimana, dopo quelle di Paolo Savona per lo stesso incarico e Fabio Massimo dell’Ufficio centrale di collegamento. La sua sostituzione è prevista al comma 11 e si fa il nome dell’economista sammarinese Antonio Nikolakopoulos. La mancata nomina del Presidente di Banca Centrale slitta di un mese. E getta anche un’ombra sui neonati rapporti con l’Italia, essendo Masera nome gradito a Roma.
La maggioranza intende trovare al più presto una alternativa di prestigio, da portare già nel prossimo consiglio di metà marzo. Un rinvio che non dispiace a una componente della stessa.
Quella costituita da Europopolari e Arengo e Libertà orientata verso un’astensione sul nome di Masera.
Tornando alla stretta cronaca consiliare. Seduta praticamente dominata dagli interventi fiume dell’opposizione per lamentare il mancato dibattito pubblico sull’Accordo di cooperazione e il confronto sul Presidente di Banca Centrale. In risposta alle interpellanze, il Segretario Casali conferma chiare sofferenze del tribunale. Il magistrato dirigente ha chiesto un provvedimento stralcio per la nomina di nuovi giudici e uditori. Proposta che trova concordi le forze politiche.
Giovanna Bartolucci
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