Il segretario Felici, in ottemperanza a un Ordine del giorno approvato dal Consiglio, ha portato in aula la relazione sull'esito del lavoro della commissione istituita sui crediti monofase. Ammontano a quasi 158 milioni di euro, su un arco temporale che arriva anche ai 20 anni, i crediti dello Stato sull'imposta monofase di dubbia esigibilità, calcolati sul bilancio consuntivo 2012. Di questi 56,3 per imposta monofase e 101,4 per rettifica rimborsi imposta sulle merci importate. Il dibattito viene rimandato alla prossima seduta per permettere ai consiglieri una maggiore conoscenza delle nove pagine di testo. Il primo numero fornito dalla relazione riguarda i crediti complessivi per imposta, che ammontano a 366.6 milioni di euro, di cui quasi 209 certi (201.7 per imposta monofase, 5.4 per imposta speciale prodotti petroliferi, 1.6 dilazionati). E appunto 157,7 immobilizzati (68.9 crediti Monofase in riscossione coattiva, 23.6 crediti incerti per monofase, 65.2 crediti di dubbia e difficile esazione). Alla data di chiusura del bilancio consuntivo 2012, prosegue Felici, "i crediti valutati di dubbia esigibilita' ammontavano a 207 milioni di euro di cui 56,3 del Fondo svalutazione crediti per imposta monofase, 101,4 di Fondo svalutazione crediti per rettifica rimborsi imposta sulle merci importate, 20,3 del Fondo svalutazione crediti per Igr, 9,9 del Fondo svalutazione crediti per ingiunzione varie, 9,1 del Fondo svalutazione per crediti vari". Per depurare il bilancio dai crediti dubbi iscritti da diversi esercizi, "cosi'' come suggerito anche dagli organismi internazionali e come proposto dalla segreteria di Stato", si potrebbe iscriverli in una "apposita voce". Cosi'' "il Fondo svalutazione crediti verrebbe diminuito dell''importo dei residui eliminati", una procedura che non interromperebbe il processo di riscossione. La relazione avanza anche una serie di proposte. Innanzitutto quella di "potenziare e specializzare il personale dell''Ufficio tributario" dato che ci vogliono tre anni per i controlli sulle denunce monofase, circa 1.400 all'anno. "Manca inoltre un sistema di accertamento a sorteggio, mentre il controllo in via ordinaria a distanza non e'' pienamente confacente all'imposta sulle importazioni e la previsione della soglia minima di 5.000 euro per il visto telematico potrebbe rappresentare terreno fertile per il proliferare di fenomeni distorsivi". I crediti piu' significativi degli elenchi dei debitori monofase, prosegue Felici, "si riferiscono a societa' che risultano aver effettuato cessioni nei confronti di operatori italiani in violazione delle norme" e "agli operatori economici cui il governo ha revocato la licenza. In questi casi il recupero dei crediti e'' fortemente compromesso". La relazione termina con "una serie di interventi per una piu' efficace azione di recupero". Tra queste il rafforzamento, "anche sul piano penale, delle disposizioni sulla solidita' e integrita' del capitale sociale e la tutela delle ragioni dei terzi creditori delle societa'"; la revoca dei rimborsi all'esportazione per gli operatori economici segnalati dall'Ufficio Centrale di Collegamento; piu' controlli e garanzie sui settori maggiormente a rischio; eliminare dal bilancio i crediti dubbi.
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