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Consiglio: riflettori puntati sul ruolo delle opposizioni

26 feb 2019
Matteo Zeppa
Matteo Zeppa
Lo scontro sulla giustizia è solo momentaneamente archiviato. Dopo l'approvazione del Progetto di Legge sul Dirigente del tribunale votato dalla sola maggioranza, nuove scintille sono attese per la Relazione sullo stato della Giustizia dal 2015 al 2017. Se ne parlerà dopo le istanze d'arengo, sempre che ci si arrivi. La conflittualità politica torna anche nel dibattito sul progetto di legge in seconda lettura a firma Dim per la "Valorizzazione della rappresentanza della minoranza consiliare”. Depositato a gennaio del 2017, chiede di assegnare all'opposizione la presidenza delle commissioni e che le nomine che le spettano non siano votate dalla maggioranza. Guai a definirlo statuto delle opposizioni, per Matteo Zeppa è “una salvaguardia per tutti”. Per Guerrino Zanotti è invece “un commissariamento dell'azione della maggioranza”.

L'attenzione va alla recente riforma del regolamento consiliare che sebbene non abbia risposto ai problemi legati alla durata dei lavori, ha introdotto regole – fa presente il Segretario - che tutelano la presenza delle minoranze nelle istituzioni. Perplessa la maggioranza. Per Enrico Carattoni la legge non sortirà gli effetti sperati. Nonostante infatti sia stata affidata alla minoranza la presidenza delle Commissioni Affari di Giustizia e Antimafia, la legislatura sarà ricordata come la più rissosa. Pasquale Valentini rimarca che la rappresentanza del popolo è del parlamento e il punto è proprio come si intenda realizzarla, come conflitto o come mediazione. Se da una parte l'opposizione spinge sulla massima condivisione nelle scelte, dall'altra la maggioranza riporta al ruolo di controllo sul Governo, “cosa ben diversa – afferma Roberto Giorgetti - rispetto all'impedire che si facciano le cose”. Per Alessandro Mancini è un buon testo di legge e invita ad essere lungimiranti nel scrivere le regole, nella consapevolezza – dice - che le cose cambiano. Chi è oggi in maggioranza, un domani può trovarsi dall'altra parte”. L'Aula dunque si interroga. Non solo sul ruolo delle minoranze ma anche su quello dei consiglieri. Tutto questo alla luce di una contrapposizione sempre più accesa.

MF

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