A trasferirla su questo piano sono principalmente gli emendamenti presentati da Sinistra Unita. Le convergenze auspicate non ci sono state ma Alessandro Rossi, Capogruppo di Sinistra Unita, presenta ugualmente i due emendamenti. “Troppe le distorsioni – dichiara – si deve invertire la china pericolosa imboccata in questi ultimi anni e per questo ci vuole coraggio”. Chiede di aggiornare l’articolo 7 della legge sulla cittadinanza, al fine di eliminare ogni limitazione all’esercizio del voto per chi ha una sola cittadinanza, e di ridurre le preferenze per gli elettori residenti all’estero, restringendo il voto alla sola lista o coalizione. Un percorso nel quale lo seguono alcune forze, mentre altre ritengono opportuno rinviare a momenti più opportuni. Condividono l’intervento sul voto estero Alleanza Popolare, I Popolari, la Lista Civica Noi Sammarinesi, Alleanza Nazionale, il Nuovo partito Socialista. Non ci sta la Democrazia Cristiana, il cui Capogruppo, Loris Francini, mette in evidenza come il Consiglio sia di fatto sciolto, visto che tutti i consiglieri hanno presentato le loro dimissioni. Francini ricorda poi una sentenza del Collegio Garante che sollevava il dubbio sulla disparità di trattamento tra voto estero e voto interno. Un punto sul quale, poco prima, aveva messo l’accento il Capogruppo del Psd, Claudio Felici. “I Garanti – ricorda - dichiaravano impraticabile un referendum che proponeva la stessa cosa che oggi presenta Sinistra Unita. E’ responsabilità politica questa? – si chiede - mi pare la ricerca di una visibilità e di un protagonismo”. Il Psd conferma l’impegno ad intervenire sulla materia ma farlo oggi, con una campagna elettorale aperta non darebbe la garanzia di un buon lavoro. Molto perplessa anche Monica Bollini, che a sua volta annuncia emendamenti fortemente politici. “Chiediamo alle forze politiche – spiega – se ritengono di mantenere questa legge elettorale oppure ritornare a quella precedente. Se l’emendamento di Sinistra Unita passerà, annuncia, chiederemo di abrogare l’articolo 7 della legge sulla cittadinanza. Tuona Marco Arzilli contro il malcostume dei voti comprati: chi è stato eletto con questi sistemi – dichiara – non dovrebbe sedere in quest’aula”. “Questo emendamento – afferma Augusto Casali - è il rimedio estremo ad un male estremo con il quale non si sono voluti fare i conti. L’unica strada per riportare moralità e credibilità nella politica”. Chiude la serie dei primi interventi Giovanni Lonfernini. “Le regole del gioco – sostiene - non possono essere frutto di una posizione di parte e neppure cambiate in corsa. Gli interventi di oggi dimostrano che siamo già in campagna elettorale e modificare le regole significherebbe abusare di quello che il nostro impegno istituzionale ci impone”.
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