In seduta notturna, con la conclusione delle replica, termina il dibattito sui temi delle politiche economiche. L'Aula inizia quindi l'esame dei 24 articoli del progetto di legge “Modifica alla legge 20 dicembre 2013 n.174 e Variazione al bilancio di previsione dello Stato e degli Enti del settore pubblico allargato per l'esercizio finanziario 2014”.
All'articolo 3, “Variazione al bilancio previsionale dell'Azienda autonoma di Stato per i Servizi pubblici”, i consiglieri di C10 e Upr chiedono chiarimenti sulle intenzioni del governo nel settore delle Tlc, in particolare sullo sviluppo della rete in fibra ottica, per cui è prevista una riserva di 1,5 mln di euro da parte dell'azienda stessa.
Roberto Ciavatta, Rete, chiede poi il ritiro dell'articolo 7, Mutuo “strada di Fondovalle”, ricordando come lo stesso non fosse stato approvato in sede di Finanziaria dell'anno scorso. “Oggi lo si ripropone impunemente- polemizza Ciavatta- è un metodo portato avanti in quest'Aula inaccettabile, invito ai consiglieri di maggioranza che non hanno votato allora di farlo altrettanto altrimenti sono dei quaquaraqua”. Stefano Macina, Psd, replica che l'articolo non è lo stesso di cui parla Ciavatta, a cui dà del bugiardo, e non infrange il regolamento consiliare. Mario Venturini, Ap, ricorda come lo scorso dicembre a dividere la maggioranza fosse piuttosto un comma che prevedeva l'acquisto di un immobile da parte dello Stato e che in questo caso non era previsto. “Non sono un quaraqua- manda a dire Venturini- e invito i consiglieri di opposizione ad usare un linguaggio più rispettoso”. Prende le difese di Ciavatta Andrea Zafferani, C10, per cui è difficile stabilire oggi quale parte dell'articolo in Bilancio non fosse gradito alla maggioranza. Il segretario di Stato Felici tira le orecchie al consigliere di Rete: “Dice di rappresentare la nuova politica, ma interpreta bene la tradizione classica”. E ancora; “Quello che chiediamo oggi è un atto dovuto perché va rimborsato un prestito ottenuto”.
All'articolo 9, “Interventi straordinari volti alla riqualificazione energetica dell'esistente patrimonio edilizia, Rete presenta tre emendamenti, il primo lo ritira in quanto accolto nella versione ultima del governo, gli altri due sono respinti. Il consigliere Elena Tonnini, lamenta: “Si stabilisce che si spendono 470 mila euro per una legge cui mancano i decreti delegati che l'attueranno”. Gli emendamenti chiedono in sostanza di non dare incentivi a società energetiche e di differenziarli in base al patrimonio del richiedente. Tony Margiotta, Su, denuncia gli interventi a favore della Cartiera Ciacci e promette battaglia da parte del suo movimento.
Il segretario Felici sottolinea che l'emendamento aggiuntivo dell'articolo 9 comma 2, proposto da Rete, è pleonastico, in quanto già previsto l'anno scorso il 15 dicembre.
L'Articolo 9 bis “integrazione all'articolo 59 della legge 20 dicembre 2013”, proposto dal governo, prevede l'istituzione del fondo straordinario di solidarietà. “Questa volta il fondo verrà realizzato entro settembre”, assicura Felici. Andrea Zafferani, C10, lamenta quindi la scelta di delegare e rimandare tutto al decreto. “Nell'unico punto in cui non è dichiarazione di principio si vede che i soldi non ci sono”, osserva il civico, evidenziando come il contenuto del fondo sia costituito da donazioni incerte. “E' carità- chiosa- non sostegno a chi ha bisogno”.
Marco Podeschi, Upr, storce il naso: “Per un anno, non si poteva destinare i 675 mila euro del Fondo servizi sociali a questo fondo?”, suggerisce. “Non penso- prosegue- che aumentare il costo della mensa di 30 centesimi crei problemi, andate a rastrellare i soldi dove ci sono, questa è demagogia altrimenti”.
Paride Andreoli, Ps, ammette che si aspettava qualcosa di molto diverso, mentre Tony Margiotta, Su, chiede che un maggior coinvolgimento al fondo da pare delle associazioni e categorie.
Roberto Ciavatta, Rete insiste: “E' un'urgenza che si reitera di anno in anno ma cui non si dà risposta”. Elena Tonnini, Rete: “Sarebbe stato bello- osserva- confrontarsi prima su questo articolo, magari sarebbero emerse soluzioni migliori”. Per Luca Santolini, C10, quello che viene proposto è eticamente inaccettabile: “E' carità, non tutela di un diritto”. Franco Santi, C10: “Non è una risposta idonea al problema delle famiglie in condizioni svantaggiate”. Il segretario Felici replica: “Serviva uno strumento ch eoffrisse una differente modalità erogativa per quei cittadini che si trovano improvvisamente e temporaneamente in difficoltà, che fosse supplementare agli strumenti che già il nostro sistema garantisce. C'è differenza nei tempi in cui il bisogno si manifesta, l'erogazione deve essere immediata e rinviata in caso successivo al credito sociale”. Ringrazia quindi Podeschi per il suo consiglio: “La sua idea l'abbiamo già coltivata e pensata, purtroppo- ammette- non poteva essere definita per legge perché il fondo è soggetto terzo con cui si devono fare accordi e lo stesso vale per la cassa edile con cui sarà possibile agganciare finanziamenti di solidarietà”. Infine, Felici si dice convinto che il testo del decreto che è già predisposto “convincerà i più scettici”.
L'esame dell'articolato è stato quindi sospeso e riprenderà mercoledì mattina dall'articolo 10.
Agenzia Dire
All'articolo 3, “Variazione al bilancio previsionale dell'Azienda autonoma di Stato per i Servizi pubblici”, i consiglieri di C10 e Upr chiedono chiarimenti sulle intenzioni del governo nel settore delle Tlc, in particolare sullo sviluppo della rete in fibra ottica, per cui è prevista una riserva di 1,5 mln di euro da parte dell'azienda stessa.
Roberto Ciavatta, Rete, chiede poi il ritiro dell'articolo 7, Mutuo “strada di Fondovalle”, ricordando come lo stesso non fosse stato approvato in sede di Finanziaria dell'anno scorso. “Oggi lo si ripropone impunemente- polemizza Ciavatta- è un metodo portato avanti in quest'Aula inaccettabile, invito ai consiglieri di maggioranza che non hanno votato allora di farlo altrettanto altrimenti sono dei quaquaraqua”. Stefano Macina, Psd, replica che l'articolo non è lo stesso di cui parla Ciavatta, a cui dà del bugiardo, e non infrange il regolamento consiliare. Mario Venturini, Ap, ricorda come lo scorso dicembre a dividere la maggioranza fosse piuttosto un comma che prevedeva l'acquisto di un immobile da parte dello Stato e che in questo caso non era previsto. “Non sono un quaraqua- manda a dire Venturini- e invito i consiglieri di opposizione ad usare un linguaggio più rispettoso”. Prende le difese di Ciavatta Andrea Zafferani, C10, per cui è difficile stabilire oggi quale parte dell'articolo in Bilancio non fosse gradito alla maggioranza. Il segretario di Stato Felici tira le orecchie al consigliere di Rete: “Dice di rappresentare la nuova politica, ma interpreta bene la tradizione classica”. E ancora; “Quello che chiediamo oggi è un atto dovuto perché va rimborsato un prestito ottenuto”.
All'articolo 9, “Interventi straordinari volti alla riqualificazione energetica dell'esistente patrimonio edilizia, Rete presenta tre emendamenti, il primo lo ritira in quanto accolto nella versione ultima del governo, gli altri due sono respinti. Il consigliere Elena Tonnini, lamenta: “Si stabilisce che si spendono 470 mila euro per una legge cui mancano i decreti delegati che l'attueranno”. Gli emendamenti chiedono in sostanza di non dare incentivi a società energetiche e di differenziarli in base al patrimonio del richiedente. Tony Margiotta, Su, denuncia gli interventi a favore della Cartiera Ciacci e promette battaglia da parte del suo movimento.
Il segretario Felici sottolinea che l'emendamento aggiuntivo dell'articolo 9 comma 2, proposto da Rete, è pleonastico, in quanto già previsto l'anno scorso il 15 dicembre.
L'Articolo 9 bis “integrazione all'articolo 59 della legge 20 dicembre 2013”, proposto dal governo, prevede l'istituzione del fondo straordinario di solidarietà. “Questa volta il fondo verrà realizzato entro settembre”, assicura Felici. Andrea Zafferani, C10, lamenta quindi la scelta di delegare e rimandare tutto al decreto. “Nell'unico punto in cui non è dichiarazione di principio si vede che i soldi non ci sono”, osserva il civico, evidenziando come il contenuto del fondo sia costituito da donazioni incerte. “E' carità- chiosa- non sostegno a chi ha bisogno”.
Marco Podeschi, Upr, storce il naso: “Per un anno, non si poteva destinare i 675 mila euro del Fondo servizi sociali a questo fondo?”, suggerisce. “Non penso- prosegue- che aumentare il costo della mensa di 30 centesimi crei problemi, andate a rastrellare i soldi dove ci sono, questa è demagogia altrimenti”.
Paride Andreoli, Ps, ammette che si aspettava qualcosa di molto diverso, mentre Tony Margiotta, Su, chiede che un maggior coinvolgimento al fondo da pare delle associazioni e categorie.
Roberto Ciavatta, Rete insiste: “E' un'urgenza che si reitera di anno in anno ma cui non si dà risposta”. Elena Tonnini, Rete: “Sarebbe stato bello- osserva- confrontarsi prima su questo articolo, magari sarebbero emerse soluzioni migliori”. Per Luca Santolini, C10, quello che viene proposto è eticamente inaccettabile: “E' carità, non tutela di un diritto”. Franco Santi, C10: “Non è una risposta idonea al problema delle famiglie in condizioni svantaggiate”. Il segretario Felici replica: “Serviva uno strumento ch eoffrisse una differente modalità erogativa per quei cittadini che si trovano improvvisamente e temporaneamente in difficoltà, che fosse supplementare agli strumenti che già il nostro sistema garantisce. C'è differenza nei tempi in cui il bisogno si manifesta, l'erogazione deve essere immediata e rinviata in caso successivo al credito sociale”. Ringrazia quindi Podeschi per il suo consiglio: “La sua idea l'abbiamo già coltivata e pensata, purtroppo- ammette- non poteva essere definita per legge perché il fondo è soggetto terzo con cui si devono fare accordi e lo stesso vale per la cassa edile con cui sarà possibile agganciare finanziamenti di solidarietà”. Infine, Felici si dice convinto che il testo del decreto che è già predisposto “convincerà i più scettici”.
L'esame dell'articolato è stato quindi sospeso e riprenderà mercoledì mattina dall'articolo 10.
Agenzia Dire
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