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Consiglio: si chiude con le Istanze d'Arengo

13 mar 2014
Consiglio: si chiude con le istanze d'arengoConsiglio: si chiude con le Istanze d'Arengo
Consiglio: si chiude con le Istanze d'Arengo - Respinte, in seduta notturna, quelle sulla riservatezza bancaria e quella sul contrasto alla crimina...
Respinte, in seduta notturna, quelle sulla riservatezza bancaria e quella sul contrasto alla criminalità organizzata. Un ordine del giorno approvato a larga maggioranza, impegna il governo alla riorganizzazione dei corpi di polizia, lo sviluppo di collaborazione con le forze di polizia italiane, l’adozione di norme che tutelino denuncianti e testimoni, la “soluzione sollecita” del quadro tecnico per l’esecuzione di intercettazioni telefoniche e ambientali. No anche all'istanza che chiedeva di intitolare via Il Contradino al conte Giuliano Gozi respinta con 26 voti contrari, 21 favorevoli e due astenuti. Bocciata la richiesta di equiparare il gettone di presenza percepito dai consiglieri che sono dipendenti pubblici a quello che invece ricevono i dipendenti privati. L'Aula ha già approvato a larga maggioranza un ordine del giorno per affrontare il problema. Entro giugno poi dovrebbe vedere la luce la riforma del regolamento consiliare. In caso contrario la questione sarà affrontata nella finanziaria. No all'altra istanza che interessava direttamente il Consiglio e che chiedeva di ridurre a 30 i suoi membri. Non passa per pochissimi voti – 21 si, 24 no e un astensione – la richeista di concedere d'ufficio la cittadinanza agli eredi naturali delle donne che, in vita, non sono state messe in condizione di esercitare la facoltà prevista per legge. Un tema che ha registrato gli interventi appassionati e bipartisan di molte delle donne presenti in Consiglio: Lorella Stefanelli, Valeria Ciavatta, Mimma Zavoli, Denise Bronzetti e Francesca Michelotti. Un traversalismo virtuoso, ha commentato la capogruppo di Sinistra Unita, che mi incoraggia e mi da fiducia. Ma sui temi e sui diritti delle donne sono sempre e solo le donne a interventire, sottolinea Bronzetti e questo non rende onore all'Aula. Ce ne faremo una ragione, commenta Michelotti, ce la siamo fatta per tutta una vita. Non passa la richiesta di riconoscere la facoltà di accedere alla macrocategoria della Gestione Separata anche al titolare di pensione ordinaria che possiede almeno il 25% delle azioni di una società e che continua a lavorare per la propria attività. Ma la questione, ha detto la maggioranza del Consiglio approvando un ordine del giorno, va comunque regolamentata. Bocciata, dopo un lungo dibattito, l'istanza che chiedeva una moderna normativa antidoping con l'introduzione del passaporto biologico per gli atleti.

Sonia Tura

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