Si è già detto molto di una riforma che punta all'eccellenza e che ridisegna la governance dell'istruzione universitaria. Il segretario Giuseppe Morganti ribadisce l'obiettivo. Fare si che l’università diventi motore dello sviluppo culturale ed economico. Il vulnus, come più volte viene ripetuto in aula, è rappresentato dall'autonomia dell'ateneo, poca per l'opposizione e per qualche voce della maggioranza. Non solo autonomia amministrativa, ma anche economica. L'unione per la repubblica torna a puntare l'indice sulla mancanza di una fonte stabile di finanziamento. Anche se da più parti, soprattutto dai banchi della minoranza, si riconosce al governo l'apertura al confronto. Diversi interventi guardano ad una università che si distingua da quelle del circondario. C'è anche chi, come Alleanza Popolare, parla di arruolamento dei professori che è fondamentale, senza cadere nel provincialismo per cui bisogna per forza privilegiare i sammarinesi. Il segretario all'istruzione chiude il dibattito, una ventina di interventi, rilanciando il tentativo di realizzare un ateneo con piena e assoluta autonomia scientifica. “Sulla parte amministrativa – prosegue Morganti - c'è stato il tentativo di mantenere un certo equilibrio”. Nelle repliche trovano spazio anche le scuse che lo stesso Segretario alla cultura, rivolge al consigliere Gian Nicola Berti, oggetto, durante i lavori della commissione, di apprezzamenti pubblici poco lusinghieri, se non intimidatori, da parte di un dipendente dello staff Morganti. Era a palazzo durante la presentazione degli emendamenti di Noi sammarinesi, sui requisiti necessari per la figura di direttore generale. Poi votazione dell'articolato senza scossoni, si licenzia il numero 15 su 38. Con Morganti che ricorda come siano stati riformulati e migliorati in Commissione consiliare grazie anche al contributo della minoranza. Seduta sospesa e domani torna in aula il Decreto Sviluppo
Giovanni Bartolucci
Giovanni Bartolucci
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