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Consiglio: sostegno allo sviluppo economico al centro dei lavori

10 mar 2014
Consiglio: sostegno allo sviluppo economico al centro dei lavori
Consiglio: sostegno allo sviluppo economico al centro dei lavori
Tutta dedicata al Decreto delegato numero 165 la ripresa dei lavori del Consiglio Grande e Generale. E' il decreto che applica 4 articoli della legge di sostegno allo sviluppo economico, quelli che fissano l'accesso ai benefici per l'attrazione degli investimenti esteri, gli incentivi a sostegno del comparto turistico e per lo sviluppo dell'industria audiovisiva. Decine gli emendamenti presentati, sia dalle opposizioni che dal Governo, al decreto che si sviluppa in 13 articoli. La minoranza contesta la tempistica adottata da Bene Comune e il ritardo con cui arrivano in Aula strumenti che altri piccoli Paesi in Europa hanno già messo in campo. E, soprattutto, le opposizioni contestano la presenza di tutele troppo alte nella definizione dei requisiti sulla base dei quali si concederanno le residenze in via automatica. Servono almeno 5 dipendenti assunti, che diventano 8 per le imprese di produzione. Serve una fideiussione di 300 mila euro o l'acquisto di un immobile di pari valore. Serve una polizza assicurativa per 2 anni per pagare la sanità e i servizi. Teoricamente tutto giusto, è l'analisi, ma il rischio, concreto, è che non venga nessuno. In questi mesi, replica la maggioranza, abbiamo dato un quadro normativo importante per chi vuole venire ad investire: dalla legge sullo sviluppo, agli incentivi per l'occupazione, dalle energie rinnovabili, alla riforma delle licenze. Questo è un ulteriore tassello. Ma c'è stato anche spazio per discutere sulla concessione della residenza al convivente di un impreditore nel caso si tratti di persona dello stesso sesso. Il Decreto parla genericamente di convivente e questo, ha sottolineato Rete, crea una discriminazione tra chi investe in Repubblica e un sammarinese che non può chiedere – in casi analoghi - la residenza per un convivente. Il Segretario Felici ricorda che alla luce delle nuove convenzioni internazionali tutta la partita relativa alla convivenza fiscale comprende l'effettivo spostamento degli interessi economici e degli affetti e fa mettere a verbale la disponibilità di governo e maggioranza a definire una questione alla quale, assicura, si sta già lavorando.

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