Il Comma Comunicazioni si chiude in sole tre ore. L'opposizione prende la parola in blocco mentre gli interventi della maggioranza si contano sulle dita di una mano, tanto che Rossano Fabbri, che nella scorsa sessione consiliare aveva accusato le forze di Governo di fare ostruzionismo, oggi parla di falcidia, con schemi e tattiche politiche che ancora – dice - influenzano i lavori dell'aula. “Se la maggioranza è in silenzio – gli risponde Francesco Mussoni - è perché la sessione è corposa e non vogliamo dilatare i tempi”. Una cosa è certa: sarà lunga e impegnativa. Non solo verranno nominati i Capitani Reggenti ma si parlerà anche di Bilancio e Giustizia, tema su cui lo scontro si riaccende dopo lo scambio di lettere tra il Commissario Coe per i Diritti Umani e il Segretario agli Esteri.
È quindi il metodo a tenere banco, in attesa di affrontare la giustizia nel comma specifico. È una “legislatura dei segreti”, attacca Nicola Renzi, con delibere di spesa secretate e comunicazioni di organismi internazionali non trasmesse o derubricate. Problema molto serio – avverte - perché va ad incidere sulla possibilità del nostro parlamento di valutare e decidere di conseguenza. “La Repubblica è in pericolo, soprattutto nelle relazioni internazionali, ed è stata messa pesantemente sotto osservazione da parte del Consiglio d'Europa”, mette in guardia Giuseppe Morganti. “Abbiamo leso i principi della dichiarazione dei diritti dell'uomo. In Commissione Affari Esteri – ricorda – di quella lettera nulla è stato detto”. Parole che Gian Nicola Berti definisce “fuori luogo e inconcepibili”, soprattutto di chi ha avuto grandi responsabilità nelle questioni della giustizia e che cerca di auto assolversi spostando l'attenzione su organismi internazionali e politica estera.
“La lettera non è un problema di politica estera – aggiunge il Segretario Luca Beccari – ma la diretta conseguenza di vicende che stanno avvenendo a San Marino da ormai 4 anni. Il nostro problema – spiega - è non riuscire ad abbassare il livello di conflittualità su questo tema”.
Matteo Zeppa crede nelle grandi potenzialità di San Marino, "ma è un diamante grezzo a causa di patti di sangue che impediscono il salto di qualità". Cita Peppino Impastato, figlio di un capo clan e ucciso dalla mafia, e dinamiche che tornano. “Il problema – dice - è l'humus culturale del paese. Ogni volta c'è qualcuno che in diversi consessi e contesti difende l'indifendibile, minaccia velatamente”.
Per Francesco Mussoni l'opposizione sta mistificando, prendendo a pretesto lettere istituzionali per dare un disegno di una maggioranza che in tacito silenzio appoggia nefandezze. In realtà – dice - la maggioranza sta sostenendo un governo che sta avendo riscontri importanti, come per il caso targhe. Non la pensa così l'opposizione, per cui il problema non è risolto: “Dobbiamo aggrapparci – afferma Marica Montemaggi - a circolari esplicative”.
Si parla anche di turismo. Nel mirino di Rf la mancanza di coerenza ed uniformità nella gestione degli eventi. Catia Savoretti rimarca applicazioni differenti delle regole e teme ricadute negative nei rapporti oltre confine. Critiche anche alla delibera sugli investimenti in centro storico. Risponde Stefano Canti, che difende la scelta trasparente del Governo del bando internazionale per progetti prioritari. Parallelamente il lavoro anche sulla viabilità. “Con Rimini, Regione e Anas – anticipa - si sta ragionando per arrivare ad un progetto definitivo entro la fine dell'anno che preveda l'eliminazione sulla superstrada dei semafori”.
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