Nel terzo giorno di comma economico arrivano le prime voci fuori dal coro. Parte Denise Bronzetti, del Psd, che lamenta la mancata presentazione del piano di tagli del governo, mentre lo ha fatto la maggioranza, con responsabilità. Poi l'appello a rivedere le aliquote della riforma fiscale. Chi non intende votarla così è Marino Riccardi, suo collega di partito, che prima vuole vedere i tagli alla spesa, cominciando dall'alto. Una tirata d'orecchi al governo dai banchi della maggioranza che non è sfuggita ai consiglieri dell' opposizione. L'unione per la repubblica è la prima a corteggiare le note stonate. L'Upr che cita anche la San Marino Rtv, e la disattenzione della politica ai bilanci in rosso. Pesano gli interventi di Rete, che taccia i nuovi progetti come una dichiarazione di guerra alle persone oneste. Critica un documento che non appartiene alla maggioranza ma più al governo, con È un dibattito condizionato dalla diretta radio ma anche dalla piazza, dal consigliere socialista Mancini arriva anche il ringraziamento alla protesta, anche se riconosce a Felici il coraggio di aver messo nero su bianco lo stato dell'economia. L'opposizione si muove sul filo delle forzature del governo, un sintomo di debolezza, su un documento della maggioranza che è uno zibaldone per la Michelotti di Sinistra Unita. “Poteva essere scritto meglio” riconosce Renzi di Ap, però è il frutto di un grande sforzo. Dalla capacità di fare quanto scritto si misura la maggioranza le bordate più forti arrivano dai movimenti. Coloriture e similitudini nell'invito a emergere di Zeppa ai consiglieri contrari a questo modo di fare politica “Fregatevene degli equilibri e dei futuri congressi”. Il dibattito è fuffa, dice nel silenzio “Voglio vedere i dati”, conclude il consigliere di Rete.
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