Dalla mezzanotte la Brexit sarà realtà: la Gran Bretagna sta per mandare in archivio 47 anni di storia comune con lʼUnione Europea. Londra si avvicina all'ora fatidica con sentimenti contrastanti. L'Europarlamento approva e intona il canto dell'addio, con lacrime e abbracci tra i deputati. E' "l'alba di una nuova era" per Boris Johnson che saluterà la formalizzazione della Brexit nel discorso alla Nazione. Ora si guarda al futuro, alla definizione delle prossime relazioni. 11 i mesi a disposizione. Basteranno? Non tutti ci credono. Lunedì la Commissione presenterà la sua proposta per un mandato negoziale, che i governi affideranno nuovamente a Michel Barnier. La linea Ue è chiara: più i britannici si vorranno allontanare dalle regole europee, più l’accesso al mercato unico sarà ridotto.
Intanto, le reazioni: “per l'Unione inizia una stagione nuova”, dice il presidente dell'Europarlamento David Sassoli; per Berlino l'addio di Londra è uno strappo per l'Europa e si aspetta che rimanga un partner e un amico stretto; “abbiamo bisogno – afferma il premier Conte - di un accordo commerciale con zero quote”.
San Marino, intanto, punta a rafforzare i rapporti bilaterali. Alla vigilia del formale recesso ha inaugurato a Londra la nuova sede del suo Consolato Onorario, a due passi dal distretto finanziario della City. L’Ambasciatore Silvia Marchetti, il Console Maurizio Bragagni ed il Capo del Cerimoniale diplomatico Neil Holland hanno simbolicamente tagliato il nastro bianco azzurro. Alla cerimonia hanno preso parte, tra gli altri, parlamentari e diplomatici britannici, esponenti del panorama accademico e finanziario e alcuni cittadini sammarinesi residenti nella capitale britannica. La volontà di sviluppare future forme di collaborazione è stata ribadita da entrambe le parti nel corso di incontri fra l'Ambasciatore Marchetti con il Ministro per l'Europa e le Americhe e con il Ministro per gli Investimenti.