I lavori del Consiglio Centrale della Democrazia Cristiana si sono aperti martedì sera con la relazione del presidente Cesare Gasperoni. Un voto unanime quello del parlamentino democristiano che approva senza nessuna esclusione la relazione dell’Ufficio di Segreteria, l’ultima di questa gestione temporanea, dal momento che da giovedì tornerà il Segretario Politico. Un voto che dimostra una forte coesione del partitone pur attraversato da turbolenze interne. Situazioni che per il Presidente, Cesare Gasperoni, non giovano all’autorevolezza del partito. Siamo stati chiamati in causa molte volte – ha detto – anche con affermazioni pesanti. Non abbiamo mai risposto perché questo modo di fare arreca solo danno a tutti. Dobbiamo imparare a confrontarci all’interno degli organismi – ha aggiunto – a rispettare le regole democratiche, ad accettare di essere minoranza, pur senza rinunciare ad esprimere il proprio pensiero nelle sedi opportune”. Il Congresso straordinario, che qualcuno invocava, non ci sarà. La DC lo celebrerà alla scadenza naturale, cioè fra un anno. Decisa anche la prosecuzione di una gestione collegiale, con l’apporto cioè del gruppo dirigente al segretario politico, per unire le risorse e contare su un ampio apporto di idee e di lavoro. Il progetto del governo straordinario viene rilanciato dal Consiglio Centrale democristiano che sottolinea la rispondenza dell’azione agli impegni assunti. Molte cose sono state fatte – chiarisce Gasperoni – altre devono essere portate a compimento in tempi brevi, come, ad esempio, la riforma della legge elettorale. Sul Casinò una timida apertura. Non si può pensare possa diventare lo strumento principale di sviluppo, ma al massimo funzionale ad un progetto di crescita economica ampio ed articolato. Al momento però – afferma Gasperoni – è una partita virtuale, perché tutto è legato alla convenzione con l’Italia che da 50 anni ci vincola a non installare in Repubblica una casa da gioco. In merito ai rapporti con le altre forze politiche, confermata la sintonia con il Partito socialista, apprezzata la collaborazione con i democratici, seppure segnata anche da qualche divergenza significativa, deludente il rapporto con Alleanza Popolare verso la quale si nutrivano invece speranze di dialogo e collaborazione. Il confronto però – dichiara Gasperoni – deve continuare. Corretta e lineare viene definita Rifondazione Comunista, critiche invece all’indirizzo di Alleanza Nazionale, continuamente allineata – spiega il Presidente – al coro degli urlatori, fra i quali spicca il leader di Nuova San Marino. Con i Popolari l’auspicio ad un dialogo in virtù della provenienza comune.
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