La Democrazia Cristiana presenta il Congresso. Solo un'identità forte costruisce futuro, il titolo dell’assise in programma dal 26 al 28 novembre al Palace Hotel. 350 i delegati, a rappresentare 2.500 iscritti. Identità e valori i temi che guideranno il congresso e che, secondo il segretario politico Pasquale Valentini, sono anche le questioni centrali per affrontare la crisi del Paese. Questioni che l’unico partito che si rifà in modo esplicito alla dottrina sociale della chiesa deve affrontare. Ma è sempre la situazione interna a tenere banco, con il partito capofila della maggioranza alle prese con 7 franchi tiratori. Giuseppe Guidi anticipa la volontà di non ricandidarsi alla presidenza mentre Valentini non conferma e non smentisce le voci di una sua ricandidatura alla segreteria della Dc. “Non avrebbe senso, dice, se servisse solo a tener fermo un partito che invece deve camminare”. Basta con la politica sottobanco per fare altri interessi che non sono quelli del Paese, dicono i vertici della Dc. La linea è chiara e l’ha scelta il consiglio centrale. Su altre scelte si discute ma è difficile sottolinea Luigi Mazza, confrontarsi con chi si nasconde dietro il voto segreto, Per Marco Gatti si cerca di imporre cose non condivise dagli organismi di partito. La spinta propulsiva, secondo Teodoro Lonfernini si potrà avere solo consolidando il rapporto con Alleanza Popolare. E a chi rincorre il grande centro manda a dire: possiamo portarlo avanti solo noi. Nessun altro è legittimato a farlo. Nel video l'intervista al segretario Pasquale Valentini
Sonia Tura
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