Lo dicono i DdC che pongono come condizione la conoscenza piena di tutte le informazioni, degli atti e degli impegni assunti – in sede tecnica e politica – da parte del Governo. “Ancora oggi - aggiungono - non si conoscono gli accordi siglati nel giugno scorso”. L’impressione dei DdC è che si vogliano minare gli assets fondamentali della nostra economia. “San Marino - affermano - non ha necessità di prendere lezioni di democrazia e trasparenza da una nazione che l’anno prossimo celebrerà 150 anni di storia ed è spesso all’onore delle cronache internazionali per vicende che ben poco hanno a che fare con la trasparenza e la legalità”.
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