Sulla decapitazione di David Cawthorne Haines ad opera dei jihadisti dell'Isis abbiamo sentito il commento del nostro Segretario di Stato agli Affari Esteri Pasquale Valentini il quale ci ha anticipato che parlerà anche di questi avvenimenti tragici alle Nazioni Unite, quando prenderà la parola durante il dibattito della 69esima sessione dell'assemblea generale previsto tra il 24 e il 2 ottobre.
“Di fronte a questa inaudita violenza – ci ha detto – la comunità internazionale deve interrogarsi. Sembra che le modalità di intervento normali siano inefficaci”. Anche perchè - è il senso delle valutazioni di Valentini – si tratta di una violenza che ha propaggini fondamentaliste, nascoste all'interno degli stessi paesi che la condannano e respingono. “Occorre – osserva Valentini – una strategia ampiamente condivisa a livello internazionale e di lungo termine”. In questo senso Valentini ritiene che il ruolo più importante debba averlo il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Una violenza come quella dell'Isis – sempre secondo Valentini – potrebbe provocare anche un intervento armato, così come gli Usa hanno annunciato e già fatto in parte. “Ma abbiamo visto in passato che in questo modo – afferma Valentini - le crisi non si sono risolte”. Il Segretario agli Esteri rivolge il pensiero anche a quei paesi – citando il caso siriano - che col loro atteggiamento hanno di fatto alimentato il terrorismo, poi finito completamente fuori controllo. Per Valentini serve il concorso di tutti per risolvere la crisi nelle aree controllate dall'Isis, in particolare Unione Europea e Stati Uniti.
“Di fronte a questa inaudita violenza – ci ha detto – la comunità internazionale deve interrogarsi. Sembra che le modalità di intervento normali siano inefficaci”. Anche perchè - è il senso delle valutazioni di Valentini – si tratta di una violenza che ha propaggini fondamentaliste, nascoste all'interno degli stessi paesi che la condannano e respingono. “Occorre – osserva Valentini – una strategia ampiamente condivisa a livello internazionale e di lungo termine”. In questo senso Valentini ritiene che il ruolo più importante debba averlo il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Una violenza come quella dell'Isis – sempre secondo Valentini – potrebbe provocare anche un intervento armato, così come gli Usa hanno annunciato e già fatto in parte. “Ma abbiamo visto in passato che in questo modo – afferma Valentini - le crisi non si sono risolte”. Il Segretario agli Esteri rivolge il pensiero anche a quei paesi – citando il caso siriano - che col loro atteggiamento hanno di fatto alimentato il terrorismo, poi finito completamente fuori controllo. Per Valentini serve il concorso di tutti per risolvere la crisi nelle aree controllate dall'Isis, in particolare Unione Europea e Stati Uniti.
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