Ritorna in aula a poco più di un mese dalla mancata ratifica dell'aula parlamentare, il Decreto Sviluppo, e ottiene il consenso di 28 consiglieri e 18 voti contrari. Un ponte, lo aveva definito il Governo, per assicurare al sistema economico gli effetti che già il decreto stava provocando, per evitare di creare difficoltà a quegli imprenditori che hanno avviato le pratiche per investire in Repubblica. Un documento che registra un numero considerevole di emendamenti presentati in larga misura dal movimento Rete, tutti respinti. Stessa sorte anche per un emendamento presentato dai consiglieri del PSD, Marino Riccardi e Andrea Belluzzi, che proponeva una deroga sulle quote di maggioranza delle licenze commerciali, per quegli operatori attivi in Repubblica da più di 10 anni. Un tema da approfondire, secondo il capogruppo della DC, Luigi Mazza, che definisce l'emendamento "non accoglibile così come formulato". Ma è sul turismo che lo scontro si fa diretto e più duro, coinvolgendo il consigliere di Rete, Roberto Ciavatta e il Segretario di Stato al Turismo, Teodoro Lonfernini. Oggetto del contendere: l'articolo che introduce lo sconto sui consumi energetici degli alberghi aperti tutto l'anno e la proposta di Rete di escludere dagli incentivi gli operatori del centro storico che non aderiscono alle aperture notturne durante gli eventi. Non piace, l'articolo 11 sugli incentivi per la riqualificazione e l'ampliamento delle strutture ricettive, neppure a Civico 10, UPR e Partito Socialista, che non condividono il ricorso a provvedimenti che definiscono "disorganici e assistenziali, senza effettivi riscontri sull'occupazione, diversamente da quanto invece richiesto in altri settori, in particolare il commercio, dove i requisiti sono più stringenti". Il Segretario Lonfernini spiega la necessità di intervenire a sostegno della riqualificazione di un settore ritenuto strategico per lo sviluppo del Paese. Il Decreto Sviluppo, più in generale, indica i settori di investimento da "privilegiare", attraverso detrazioni fiscali e incentivi, come la produzione di beni o servizi tecnologicamente avanzati; la green economy; il turismo e l'intrattenimento; il commercio; l'arte e la cultura; la sanità e la farmaceutica.
Lunga querelle, nelle discussioni sui successivi decreti delegati, sulla costituzione del comitato tecnico artistico dell'Ufficio Filatelico, che ha visto su posizioni divergenti il Segretario alle Finanze, Claudio Felici e il consigliere di Rete, Roberto Ciavatta
Al termine del comma 21, è ripreso in aula il dibattito sulla legge quadro per l'Università, interrotto per procedere alle votazioni sui decreti delegati.
Lunga querelle, nelle discussioni sui successivi decreti delegati, sulla costituzione del comitato tecnico artistico dell'Ufficio Filatelico, che ha visto su posizioni divergenti il Segretario alle Finanze, Claudio Felici e il consigliere di Rete, Roberto Ciavatta
Al termine del comma 21, è ripreso in aula il dibattito sulla legge quadro per l'Università, interrotto per procedere alle votazioni sui decreti delegati.
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