Giovedì sera la conferenza dei Democratici di centro, alla sala ex International di Borgo Maggiore: sarà il primo appuntamento pubblico dopo la costituzione ufficiale del movimento, avvenuta il 26 marzo scorso.
“Chiariremo le ragioni della nostra scelta – ha detto Giovanni Lonfernini – e dipaneremo le strumentalizzazioni fatte sul nostro conto”.
Venerdì la riunione del gruppo consiliare, aperto a tutti gli aderenti ormai giunti ad oltre 60, per preparare la sessione consiliare della settimana prossima, quando verrà presentata in seconda lettura la legge elettorale.
A tal proposito, i Democratici di centro presenteranno una serie di emendamenti: “Alcuni punti li condividiamo – ha spiegato Rosa Zafferani – come le coalizioni pre elettorali, le norme antiribaltone e il doppio turno. Dopo l’incontro di giovedì con la maggioranza avremo più chiari gli aspetti che, al contrario, non ci piacciono, e che esporremo pubblicamente”.
A chi li accusa di essere già pronti ad entrare in maggioranza, Pier Marino Mularoni risponde: “Mettiamo in risalto la forza delle nostre idee e diamo il nostro contributo attraverso un organismo più snello di quello che abbiamo lasciato, ossia la Democrazia cristiana, ancora legata a vecchie lobby di potere. Sulla riforma tributaria ad esempio – conclude – abbiamo votato contro, visto che i nostri emendamenti sono stati respinti, smentendo così chi ci vuole già in maggioranza”.
E proprio sulla Dc, la posizione è di attesa e di attenzione: “Pur nei rispettivi ruoli – puntualizza Cesare Gasperoni – guardiamo con interesse a quello che sta avvenendo, ma non possiamo fare a meno di rilevare che al suo interno sta accadendo ciò che avevamo previsto. Le distinzioni sono avvenute sulle poltrone, non sulle idee. Qualcuno si sta svegliando – conclude, pensando a Gian Marco Marcucci –. Meglio tardi che mai”.
“Chiariremo le ragioni della nostra scelta – ha detto Giovanni Lonfernini – e dipaneremo le strumentalizzazioni fatte sul nostro conto”.
Venerdì la riunione del gruppo consiliare, aperto a tutti gli aderenti ormai giunti ad oltre 60, per preparare la sessione consiliare della settimana prossima, quando verrà presentata in seconda lettura la legge elettorale.
A tal proposito, i Democratici di centro presenteranno una serie di emendamenti: “Alcuni punti li condividiamo – ha spiegato Rosa Zafferani – come le coalizioni pre elettorali, le norme antiribaltone e il doppio turno. Dopo l’incontro di giovedì con la maggioranza avremo più chiari gli aspetti che, al contrario, non ci piacciono, e che esporremo pubblicamente”.
A chi li accusa di essere già pronti ad entrare in maggioranza, Pier Marino Mularoni risponde: “Mettiamo in risalto la forza delle nostre idee e diamo il nostro contributo attraverso un organismo più snello di quello che abbiamo lasciato, ossia la Democrazia cristiana, ancora legata a vecchie lobby di potere. Sulla riforma tributaria ad esempio – conclude – abbiamo votato contro, visto che i nostri emendamenti sono stati respinti, smentendo così chi ci vuole già in maggioranza”.
E proprio sulla Dc, la posizione è di attesa e di attenzione: “Pur nei rispettivi ruoli – puntualizza Cesare Gasperoni – guardiamo con interesse a quello che sta avvenendo, ma non possiamo fare a meno di rilevare che al suo interno sta accadendo ciò che avevamo previsto. Le distinzioni sono avvenute sulle poltrone, non sulle idee. Qualcuno si sta svegliando – conclude, pensando a Gian Marco Marcucci –. Meglio tardi che mai”.
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