"La nostra sarà un’opposizione costruttiva". Lo hanno sottolineato spesso i Democratici di Centro presentandosi per la prima volta in pubblico dopo la costituzione del gruppo consigliare. "Essere costruttivi – hanno spiegato – significa non dire sempre no a priori ad ogni progetto, ma valutare attentamente e scegliere nell’interesse del paese".
Un’occasione, quella di ieri sera, per spiegare ulteriormente le ragioni della scelta, fugare i dubbi di chi li vuole già saliti sul carro della maggioranza, aprire il dialogo a tutte le forze politiche, senza alcuna esclusione – spiegano – perché rifuggiamo dalla politica delle contrapposizioni. Sulla legge elettorale il loro giudizio è anche critico, hanno pronti una serie di emendamenti, ma sostanzialmente positivo.
"Il provvedimento – dichiarano – è necessario, le nuove regole devono essere scritte per assicurare maggiore forza agli elettori". Non condividono invece l’ipotesi di una ulteriore riduzione delle preferenze, perché – spiegano – di fatto favorirebbe invece di contrastare, le cordate e una eccessiva personalizzazione della politica. Poi una serie di riflessioni sulle cose da fare, dallo sviluppo economico alla sanità, dalla riforma della Pubblica Amministrazione al Territorio, fino alla collocazione internazionale della Repubblica.
Infine l’annuncio di un’iniziativa politica: la presentazione di un emendamento al progetto di riforma elettorale, per prevedere l’incompatibilità fra l’incarico di consigliere e quello di esponente nei vari enti ed organismi. "Non può – dichiarano – un parlamentare essere al tempo stesso anche alla guida di una organizzazione, di qualunque tipo".
Un’occasione, quella di ieri sera, per spiegare ulteriormente le ragioni della scelta, fugare i dubbi di chi li vuole già saliti sul carro della maggioranza, aprire il dialogo a tutte le forze politiche, senza alcuna esclusione – spiegano – perché rifuggiamo dalla politica delle contrapposizioni. Sulla legge elettorale il loro giudizio è anche critico, hanno pronti una serie di emendamenti, ma sostanzialmente positivo.
"Il provvedimento – dichiarano – è necessario, le nuove regole devono essere scritte per assicurare maggiore forza agli elettori". Non condividono invece l’ipotesi di una ulteriore riduzione delle preferenze, perché – spiegano – di fatto favorirebbe invece di contrastare, le cordate e una eccessiva personalizzazione della politica. Poi una serie di riflessioni sulle cose da fare, dallo sviluppo economico alla sanità, dalla riforma della Pubblica Amministrazione al Territorio, fino alla collocazione internazionale della Repubblica.
Infine l’annuncio di un’iniziativa politica: la presentazione di un emendamento al progetto di riforma elettorale, per prevedere l’incompatibilità fra l’incarico di consigliere e quello di esponente nei vari enti ed organismi. "Non può – dichiarano – un parlamentare essere al tempo stesso anche alla guida di una organizzazione, di qualunque tipo".
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