In pochi giorni i promotori hanno raccolto le 60 firme previste dalla legge. Ci sono quelle delle organizzazioni sindacali, dei lavoratori autonomi, imprenditori, professionisti, tanti cittadini e la quasi totalità delle Comunità dei Sammarinesi residenti all’estero, da sempre favorevoli all’adesione di San Marino all’Unione Europea. Dopo il referendum e l’istanza d’Arengo, che – come noto – non hanno dato l’esito sperato, si torna a chiedere, al Consiglio Grande e Generale, di seguire la strada maestra nel percorso di integrazione di San Marino in Europa. Per i promotori è decisivo che la Repubblica assuma autonomamente la scelta di avviare il percorso di adesione. Il negoziato, precisano, dovrà fissare le condizioni della partecipazione all’unione politica, economica e monetaria, ricercando la migliore tutela degli interessi sammarinesi, a partire dalle prerogative sovrane della nostra Repubblica, non assimilabili a quelle di altri micro Stati.
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