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Dibattito acceso alla serata sulla convenzione Sinpar organizzata dal Segretario Pedini Amati

Questione annosa che riempie la Sala Ex International di Borgo Maggiore

di Silvia Pelliccioni
5 mag 2023

Un lungo excursus, dal 1990 ad oggi: 4 convenzioni Stato-Sinpar rinnovate negli anni per la gestione parcheggi, un esborso totale per le casse pubbliche già di 50 milioni di euro. E in proiezione altri 18 milioni per un totale di 68 milioni alla scadenza. 

Una minuziosa ricostruzione dei fatti, la raccolta di grafici e tabelle, frutto di almeno tre anni di lavoro dei tecnici della Segreteria, per “dimostrare che i conti non tornano”. Il Segretario di Stato per il Turismo, Federico Pedini Amati, porta all'attenzione dei cittadini i numeri e gli effetti di quella che definisce una “convenzione capestro, causa di perdite continue per lo Stato”. Sala piena: tra il pubblico membri di Governo, rappresentanti di maggioranza e opposizione, sindacati, mondo economico ed anche i soci Sinpar.

Nel 2033 la scadenza naturale del contratto: “Se ora si presentasse disdetta, in base all'articolo 20 della convenzione – rileva il Segretario - occorrerebbe corrispondere alla società il mancato guadagno degli anni rimanenti - 6,6 milioni di euro - più 2,3 milioni di penale, per un totale di 8,9 milioni; se invece si rispettasse il termine, la cifra finale a carico dello Stato ammonterebbe a 17,2 milioni. Evidente il risparmio. C'era tempo fino al 30 aprile per riaprire la trattativa, la Segreteria ne aveva il mandato, ma – commenta amaro – "la strada indicata non rientrava tra le priorità del Governo”.

Non fa nomi, Pedini Amati, e non imputa responsabilità specifiche, neppure incalzato dal pubblico. “Tutti colpevoli, nessuno è colpevole” - dice, ma al contempo respinge con forza le illazioni di chi lo vuole impegnato sulla Sinpar perché mosso da conflitto di interesse. A precisa domanda poi, se sia pensabile o meno una proroga per riaprire la trattativa, il Segretario però si chiama fuori: “io non me ne occuperò più - conferma - ma spero che il problema sia risolto dal prossimo Governo”. 

Spazio agli interventi dei presenti. “Il 'Parcheggione': la madre di tutte le tangenti”, la voce che si leva dal pubblico. “Erano gli anni del via vai delle valigette piene di soldi” - dice Agostino Corbelli. Non ci sta Enzo Zafferani: da Amministratore della Sinpar fin dalla prima ora, prende la parola e rimanda le accuse al mittente: “Affermazioni che offendono - dice - in particolare la memoria di colei che questo parcheggio lo ha fortemente voluto: Clara Boscaglia”. Poi, nel merito, aggiunge: “Sinpar paga circa 130mila euro all'anno di imposte e il parcheggio multipiano alberga quotidianamente, in maniera gratuita, più di 120 macchine dello Stato. La sommatoria di questi due fattori – sottolinea infine - va a vantaggio dello Stato, che negli ultimi 6 anni ottiene così un risultato positivo”.

Ma il confronto più acceso e prolungato è con il segretario della Dc. “Tutti siamo concordi che prima ce ne liberiamo meglio è - dice Gian Carlo Venturini rivolgendosi a Pedini Amati, a proposito della convenzione -, ma manca il nocciolo finale, un ultimo tassello” rispetto alle cifre illustrate, cioè “1 milione di euro all'anno di costi di bilancio, tra spese per i dipendenti ed altre voci (senza entrare nel capitolo manutenzioni), oggi a carico di Sinpar, - precisa - ma un domani, con l'eventuale risoluzione, anche queste sulle spalle dello Stato. I costi vanno valutati tutti. Dobbiamo giustificare ai cittadini – sostiene infine - se sia equo oppure no”.

Insiste invece sulla completezza delle stime Pedini Amati, e sgombra il campo sulla correttezza dell'operato suo e della delegazione di Governo al tavolo delle trattative, così come dei membri di maggioranza partecipanti alle riunioni (ben 23 incontri da inizio legislatura). E va oltre: “Nessuno di noi ha mai proposto alla Sinpar 12 milioni – precisa – sono stati chiesti dalla controparte come cifra di partenza, ma non abbiamo detto sì, rilanciando semmai con l'importo di 6,5 milioni. Solo in una seconda fase si è arrivati alla mediazione dei 9 milioni di euro. Ma la trattativa si è interrotta”.

Nel video l'intervista a Federico Pedini Amati, Segretario di Stato per il Turismo. 





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