C'è tutto l'orgoglio democristiano nel duro sfogo del Segretario al Turismo, rappresentante di un “contesto politico importante ed ancora organizzato”, diceva solo due giorni fa. Parole ancora nell'aria, come a dare la sveglia a partito e alleati che, solo ieri, dichiaravano con stupore di non sentirsi l'oggetto della critica. Rincara la dose Francesco Mussoni che anticipa di voler parlare molto chiaro ai colleghi di coalizione, aspettandosi altrettanto. “E' giunto il momento – dice – di dire con chi si vuole stare”. Parla anche di odg dell'opposizione votati e scritti silenziosamente da alcuni membri di maggioranza. E' un dato di fatto che il Pdcs si trovi in mezzo a chi da tempo si sta organizzando per creare qualcosa di nuovo. La guerra alla frammentazione sta costruendo uno scenario politico diverso rispetto a quando nasceva Bene Comune. Si ragiona in prospettiva, ma con chi? I giochi entrano nel vivo, frecciate ed ammiccamenti vengono lanciati dalle pagine dei giornali. E allora scopriamo che via Delle Scalette non esclude il dialogo con Su che, interpellata, fa altrettanto. Anche se – precisa Tony Margiotta – nel DNA del partito c'è una naturale contrapposizione al mondo conservatore. Dopo l'annuncio del nome della lista unica partirà il confronto con partiti e movimenti. “Non escludo il dialogo ma da qui a dire che il progetto va fatto insieme ce ne vuole”, della serie: intanto iniziamo a parlare, poi si vedrà. A proposito di Psd, continua la dialettica interna su nome, simbolo e – naturalmente - alleanze. “C'è grande attenzione a quello che vogliamo fare ed è in corso un sabotaggio alla lotta alla frammentazione” – commenta Gerardo Giovagnoli. “Le sintesi politiche non sono facili, vedi gli ostacoli che ci hanno portato fino a qui. Ma c'è la volontà di trovare una soluzione”. E avverte: “non ci facciamo intimorire da chi vuole metterci, ad arte, i bastoni fra le ruote”.
MF
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