Il segretario Felici si è detto disponibile a fornire i nomi di quegli operatori economici che hanno chiuso il loro rapporto con l'amministrazione pubblica. Sui tempi rassicura: “stiamo lavorando anche in questo momento, entro la prossima settimana potremmo già essere in grado di fornirli”. Di fatto il credito nei confronti dello stato è salito a 188 milioni e mezzo di euro, in maggior parte dovuti ai mancati introiti della Monofase. Nomi sui quali, proprio nei giorni del dibattito sulla patrimoniale, si è incentrato l'interesse non solo delle forze di opposizione ma anche del sindacato. La confederazione del lavoro ha fatto una precisa richiesta in questo senso, chiedendo di conoscere i nomi dei furbetti. Il governo non intende concedere sanatorie ed è impegnato ad una operazione trasparenza. Anche se potrebbero sorgere delle difficolta' legate alla legge sulla protezione dei dati personali e a una "precedente comunicazione del Garante della Privacy: in una problematica simile aveva sostenuto che non si fornisce l'elenco nominativo dei debitori, ma nel caso di autorizzazione specifica, il solo nominativo dell'operatore e non dell'amministratore". Trasparenza messa nero su bianco da una stessa legge dello stato: la 160, del 2011 che consente l'accesso ai documenti amministrativi anche a soggetti portatori di interesse pubblico.
Giovanna Bartolucci
Giovanna Bartolucci
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