La via riformista è lo slogan con cui i socialisti chiedono il sostegno dei sammarinesi. Nei prossimi mesi, anticipa una nota, l'impegno si concentrerà soprattutto sulla realizzazione delle riforme strutturali necessarie a garantire al Paese una prospettiva economica e di crescita sociale. Passare dalle parole ai fatti è l'imperativo con cui il partito socialista si rivolge al governo - accusato di immobilismo - alla maggioranza e a tutte le rappresentanze consiliari. Il segretario Simone Celli ha rilanciato la proposta di formare un governo delle riforme, aperto a tutte le forze politiche disponibili a condividere un piano di radicale cambiamento del Paese. Perché oggi, ha sottolineato Celli, non contano le sigle e le etichette, ma conta dire con chiarezza quale San Marino intendiamo costruire nei prossimi anni. Non c'è peggior classe politica di quella che non decide e, accusa Celli, non c'è peggior governo di quello che non ha un vero progetto di futuro. Entrambi le condizioni, afferma, sono l'emblema della coalizione BeneComune. Siamo ancora nel pieno della crisi ma, assicura il segretario socialista, il nostro Paese ha le risorse umane e materiali per venirne fuori non solo velocemente, ma anche con dignità. Basta volerlo e promuovere un radicale cambiamento della stuttura economica, finanziaria, sociale, istituzionale e culturale della Repubblica. Con l'uscita dalla black list, conclude Celli, non ci sono più alibi: San Marino deve ripartire.
Sonia Tura
Sonia Tura
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