E' questa la suggestione più forte emersa dalla terza serata politica alla Festa dell'Amicizia. In attesa della sintesi politica del segretario PDCS Marco Gatti - questa sera alle 21 a conclusione della Festa dell'Amicizia - ieri l'ultimo dibattito sul tema: “Democrazia Cristiana, Noi Sammarinesi e Alleanza Popolare: comune identità per un'azione comune”. Luigi Mazza (DC) esordisce ricordando il percorso di avvicinamento e il lavoro comune fatto assieme ad NS e AP in questi anni. “Un'area di centro – dice – può essere una proposta capace di aggregare su un progetto per San Marino”. E annuncia l'avvio di una riflessione in tal senso. Ne parla anche Mario Venturini (capogruppo AP) che tra le diverse soluzioni possibili cita una ricompattazione dei partiti di centro, aprendo in prospettiva anche all'UPR. In pratica una nuova aggregazione che raccolga le migliori eredità dei partiti originari e che non sia il risultato di una operazione di vertice, ma coinvolga le basi. L'impegno di Noi Sammarinesi per la possibile creazione di un centro liberale e democratico non è una novità. Ma – osserva Maria Luisa Berti – rinunciare al proprio simbolo deve essere frutto di condivisione e ne deve valere la pena”. Per Manuel Ciavatta (DC) qualunque soluzione futura per il cambiamento non dovrà essere per perdere qualcosa ma per rendere quello che c'è ancora più ricco di risorse e capace di dare risposte al Paese. Più perplessa al pensiero di rinunciare a nome e simbolo Alice Mina, alla guida dei Giovani democristiani. “Il partito ha ancora tanto da potere esprimere. Pensare ad un nuovo contenitore forse è prematuro – ribadisce, guardando all'incognita di chi lo andrà a riempire. Dal Segretario Arzilli l'invito alla politica a riavvicinarsi ai cittadini con un progetto utile a ridare entusiasmo. E poi alcune considerazioni di carattere economico “Sta rinascendo un’attenzione positiva verso San Marino. Oltre ai progetti presentati – afferma - ci sono altri investitori che si stanno affacciando per realizzare economia reale”. Sulla questione morale, infine, Nicola Renzi (AP) chiede che la giustizia faccia il proprio corso e dalla politica pretende un esame di coscienza per individuare cosa non sia andato bene in passato. “Siamo pronti a riconoscere che sono stati fatti dei grandi passi avanti per riuscire a collaborare insieme, da parte nostra e da parte della DC. Adesso bisogna continuare ad andare avanti”.
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