Cosa stiamo facendo? Cosa si può fare di più? Queste le domande poste ieri alla kermesse democristiana. Il segretario al Territorio Venturini ad esempio ha risposto coi numeri: 12 milioni di euro, ha detto, investiti dallo Stato nei cantieri per ricostruire scuole e parcheggi, “uno strumento tampone – ha puntualizzato – per ridare fiato alle imprese in crisi, in attesa di interventi strutturali”. Tutti convengono: la priorità è dare un modello al Paese, agire tutti insieme, per progetti che godano della più ampia condivisione. A tal proposito il consigliere Nadia Ottaviani, Arengo e Libertà, ha consigliato di ridare forza alle peculiarità della Repubblica: “Benissimo rafforzare i rapporti con l’Italia – ha fatto notare – ma puntiamo su quello che è solo nostro, come turismo e commercio”. Il segretario della Cdls Marco Tura ha espresso preoccupazione per i giovani, le riforme sul tavolo, ha fatto notare, come pensioni, pubblica amministrazione, fisco, non danno risposte a chi entrerà nel mondo del lavoro, “va benissimo assumere frontalieri anche a livello dirigenziale – ha aggiunto – ma affianchiamogli i nostri giovani, perché un domani possano prenderne il posto”. Inevitabile un riferimento al discusso decreto sul lavoro, il segretario Mussoni ha puntualizzato che è opera di tutto l’esecutivo e non solo farina del suo sacco, non lo preoccupano quelli che definisce giochi politici, “al di là di questi è il risultato che conta, i correttivi richiesti sono stati apportati, sono certo che il provvedimento sarà approvato”, e lo ha detto di fronte agli esponenti di Alleanza popolare, seduti in platea, che in seno al Patto avevano pubblicamente sollevato le loro perplessità.
f.b.
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