E' un bilancio previsionale tecnico, affiancato – ed questa la novità - da un progetto di legge programmatico su sviluppo economico, disposizioni fiscali e contenimento dei costi, che seguirà l'iter ordinario, con passaggio in Commissione Finanze. Approccio che – spiega il Segretario Marco Gatti – nasce dalla necessità di elevare la qualità delle norme, evitando quello che definisce “il mercato delle vacche”, scelte frettolose dovute alla corsa contro il tempo per la pioggia di emendamenti. Quanto ai numeri: il bilancio di previsione chiude con un disavanzo di 27 milioni. L'avanzo tra entrate ed uscite correnti ammonta a circa 42 milioni; il disavanzo tra entrate e uscite in conto capitale a 59 milioni mentre quello tra entrate da finanziamenti e uscite per rimborsi è di circa 10 milioni.
Verranno inoltre emessi 105 milioni di titoli di debito pubblico, di cui: 50 milioni di rollover con tasso fisso al 2,50% e 55 milioni per la riconversione del titolo irredimibile di Carisp. Tra gli interventi strategici una public company sul tema del digitale. In prospettiva europea è infatti essenziale colmare il gap informatico nella Pa.
Gatti annuncia la volontà di costituire una società ad hoc al 100% pubblica, “stiamo lavorando in maniera significativa anche per la statistica”. Il nuovo approccio del Governo piace alla maggioranza: “Forse –commenta Silvia Cecchetti - possiamo davvero dimostrare ai concittadini che siamo in grado di garantire quel cambio di passo che si aspettano”.
Di tutt'altro avviso l'opposizione. Per Matteo Casali si vuole imbavagliare un'opposizione “esigua nei numeri ma scomoda per i contenuti”, “è un artificio per evitare il dibattito in Aula con un'opposizione a ranghi ridotti”, attacca Fabio Righi mentre Emanuele Santi avverte: “Quando verrà portata in Aula la legge omnibus mancheranno le coperture. Bisognerà aspettare l'assestamento, quindi aprile, “a meno che Gatti non abbia la palla di cristallo”.
Ma il Segretario agli Interni Andrea Belluzzi difende quella che definisce una “modalità diversa di confronto, dopo anni di maratone sfinenti e decisioni prese per stanchezza”. “E' una sfida anche per l'opposizione, che ha la possibilità di coordinarsi e lavorare sui contenuti”– osserva Francesco Mussoni. E proprio riguardo ai contenuti, Denise Bronzetti si aspetta “interventi coraggiosi, perché il Paese ha bisogno di uno scatto in avanti”.
Per la minoranza manca, però, una visione di Paese: “Non c'è un programma organico di sviluppo”, accusa Gaetano Troina, e pesa l'assenza di interventi su casa, denatalità, caro vita. “Chi si è speso su questi temi – accusa Matteo Zeppa – lo ha fatto solo in campagna elettorale”. Chiaro il riferimento a Libera, criticata anche da RF per non aver attuato il cambiamento promesso. Ma Vladimiro Selva assicura: “Adesso inizia la fase della nuova costruzione. Il cambiamento deve essere progettato. Lo faremo dopo il bilancio”.
Di spessore gli interventi dei giovani consiglieri, tutti sotto i 30 anni. Se per Carlotta Andruccioli la legge è “poco coraggiosa e non programmatica”, Giovanni Zonzini riporta la discussione sul piano della realtà economica analizzando il disavanzo sulla base dell'inflazione. Per Lorenzo Bugli “il vero progetto sviluppo è l'Accordo di Associazione” ed invita a “lavorare ad emendamenti che favoriscano questo passaggio”.
La proposta di Maddalena Muccioli di presentare la legge programmatica prima del bilancio viene ripresa da più parti in maggioranza mentre Andrea Menicucci accende i riflettori su giovani e futuro: “Ogni legge – dice - ha riflesso sulla popolazione più giovane. E noto poco interesse su questo”. “Stiamo perdendo i nostri giovani altamente qualificati, che se ne vanno da San Marino perché non trovano un ecosistema lavorativo in cui portare il loro valore aggiunto” – afferma Nicola Renzi. “Cosa vogliamo fare, attrarre solo i vecchi?”
In replica Gatti torna sul metodo e risponde alle accuse. “Vogliamo che il pdl non vada avanti sulla spinta esclusiva del governo ma sia frutto del dibattito e delle proposte dell'aula consiliare”. Saranno previste due distinte sedute della Commissione Finanze. Nella prima verrà approfondito il progetto di legge mentre nella seconda verranno presi in esame gli emendamenti.
In chiusura di dibattito viene ratificato, con 33 sì e 12 no, il decreto sull'emissione di titoli di debito pubblico. I lavori riprenderanno mercoledì pomeriggio.