I toni dello scontro sono forti e le accuse pesanti. La nota di ieri di Civico 10, Sinistra Unita e Rete, con la quale accusano il Segretario Mussoni di mancato rispetto dell'esito referendario, lo ha fatto infuriare, e oggi, incontrando i giornalisti, non esita ad entrare nella polemica a piedi pari. “Si stanno rendendo conto di aver prodotto un disastro con la proposta referendaria – attacca e oggi non sanno come giustificarlo”. Snocciola i numeri, Mussoni, affermando che in altri Paesi i fondi di previdenza contano su quote di interesse che viaggiano sul 5%. Considerato che il referendum ha impedito di appoggiarsi a soggetti esterni - aggiunge - di fatto c'è stato un mancato rendimento, con una perdita tra il 2 e mezzo e il 3 per cento”. Non ha dubbi, il Segretario, che accusa le forze di Cittadinanza Attiva di demagogia e contesta loro l'abbandono del tavolo del confronto aperto all'indomani dell'esito referendario: “l'obiettivo – dichiara – è quello di rispettare la volontà espressa dai cittadini con il referendum, ottimizzando il rendimento dei fondi previdenziali, nel solco della legge del 2011, istitutiva di Fondiss”. Il Segretario alla Sanità fa sapere che a quel tavolo l'accordo si è già trovato, con la collaborazione fattiva di Partito Socialista e Unione per la Repubblica e che presto verrà presentato ufficialmente alle parti sociali. “Anche sulla libera professione dei medici – aggiunge Mussoni - esisteva già una legge; la sfida era quella di elevare il sistema e di organizzarlo. La nuova legge è stata abrogata con il referendum, ora resta in vigore quella che esisteva prima. “Alla fine – conclude - il risultato è stato quello di una perdita di introiti da parte dell'Iss”.
SB
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