E’ conto alla rovescia per conoscere la sorte del governo. Chiusa la Camera per l’intera settimana, con il Senato impegnato nelle ultime battute della discussione sulla legge di stabilità, l’attenzione è puntata su ciò che potrà accadere lunedì e martedì prossimi, quando Berlusconi si rivolgerà alle Camere per chiedere la fiducia. “Non credo ci saranno ribaltoni – ha detto il presidente della Camera nel corso di una lezione tenuta al liceo Orazio di Roma – ma le promesse non sono state mantenute. Se qualcuno fosse più umile - ha aggiunto - e pensasse di aver torto lui, invece di invocare sempre il complotto, le cose sarebbero state migliori”. E se il finiano Bocchino non esclude l’ipotesi di un Berlusconi-bis nel caso in cui il premier dovesse decidere di dimettersi prima del 14, dall’opposizione la risposta è nettamente negativa. “Sarebbe il quarto – ha osservato il segretario del Pd, Bersani - abbiamo già dato”. Per Di Pietro, la crisi di governo c’è ed è irreversibile, perciò “entro la primavera si deve andare al voto”. Il Premier intanto, determinato a non lasciare il testimone a quelli che ha definito “i maneggioni della vecchia politica” (un chiaro riferimento a Fini e Casini) smentisce seccamente le voci che lo vorrebbero dimissionario prima del 13 dicembre.
Silvia Pelliccioni
Silvia Pelliccioni
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