Dimenticare significa negare. La Reggenza cita Primo Levi per ricordare una delle pagine più terribili della storia dell’umanità, sicuramente la più difficile da dire e da concepire anche perché quell’immane tragedia si consumò nel cuore dell’Europa, negando i valori e i principi che sono i cardini della sua cultura e della sua civiltà. Non si può negare il sacrificio delle tante vittime innocenti di una ferocia inaudita ma, aggiunge la Reggenza, non si può neppure negare un punto di svolta del nostro recente passato e uno dei momenti fondativi del nostro presente. Dalla esperienza della profondità del male infatti, nacque la volontà di riedificare su basi più solide il rispetto e la solidarietà tra uomini e popoli. Ricordare e celebrare però non basta. Mentre stanno scomparendo gli ultimi testimoni sopravvissuti alla deportazione, occorre interrogarsi sempre e di nuovo – sottolinea la Reggenza - sul senso di una memoria da trasmettere di generazione in generazione. Serve uno sforzo per non rimuovere le immagini dell'orrore della Shoah e per cercare di comprendere come sia stato possibile giungere allo sterminio pianificato di sei milioni di persone. La memoria ha un senso se rappresenta un monito a reagire con fermezza contro ogni forma di demonizzazione verso il diverso e lo straniero e ad assumerci appieno la responsabilità di un silenzio e di un’indifferenza che anche oggi, come allora – ricordano i Capi di Stato - contribuiscono a consolidare persecuzioni e violenze. Di qui il dovere di adoperarci per rafforzare una cultura di autentico rispetto della dignità e dei diritti di qualunque essere umano, indipendentemente dalla razza, etnia, religione e cultura. E' la cultura, conclude la Reggenza, lo strumento più efficace per contrastare quegli atteggiamenti di radicalizzazione della diffidenza e dell’odio che trovano terreno più fertile proprio nei momenti di crisi, quando più profonde e diffuse sono insicurezza e paura per il futuro.
ST
Per leggere il messaggio integrale dei Capitani Reggenti clicca qui
ST
Per leggere il messaggio integrale dei Capitani Reggenti clicca qui
Riproduzione riservata ©