
Giorni intensi a Strasburgo, nella settimana appena conclusa, per la delegazione consiliare sammarinese che oltre a partecipare attivamente ai lavori dell'Assemblea Parlamentare, si è fatta promotrice di iniziative insieme ai delegati di altri piccoli Stati europei: “Un appuntamento con i piccoli Stati – riferisce Gerardo Giovagnoli, capodelegazione di San Marino APCE – nella fattispecie con Andorra e il Liechtenstein, che sarà replicato e probabilmente esteso, per esempio al Lussemburgo, per cercare di mettere a frutto le esperienze, le informazioni e gli elementi che ci uniscono.
E' stata una sessione che ci ha visti partecipare al grande dibattito sui temi più importanti, su cui anche noi abbiamo espresso il voto, per il nostro gruppo politico e per San Marino”. Al centro dell'attenzione, durante la plenaria, il dossier georgiano.
L'Assemblea ha accettato le credenziali della nuova delegazione di Tbilisi ponendo però alcune condizioni e per tutta risposta la delegazione della Georgia ha abbandonato l'aula: “In molti dei paesi che facevano parte dell'Unione Sovietica – commenta Giovagnoli – l'abitudine alla democrazia, dopo 30 anni, non ancora ha avuto una piena espressione. E negli ultimi tempi sta accelerando un processo di tendenza alle autocrazie.
Quello che manca sono i rudimenti della democrazia e cioè il consentire il pluralismo, fare in modo che i partiti si possano presentare liberamente alle elezioni, la garanzia della libera espressione dei giornalisti. Se questi elementi di principio non funzionano il Consiglio d'Europa non ha vere e proprie armi, se non redarguire, non ratificare le credenziali, emettere opinioni. Ci auguriamo che con la Georgia si possano superare queste criticità, perché con un altro Paese che esce andremmo in grande difficoltà”.