Giustizia: botta e risposta tra maggioranza e opposizione su Ciavatta
In questa ottica per la maggioranza le affermazioni contro la Magistratura pronunciate da Roberto Ciavatta, sono lesive per l'autonomia del Tribunale. La maggioranza ritiene inoltre che, essendo rinviato a giudizio per alcuni reati, ha perso uno dei requisiti fondamentali per la permanenza all’interno della Commissione Affari di Giustizia e del Consiglio Giudiziario Plenario.
Replicano le opposizioni che, in una nota, constatano come le uniche incompatibilità previste per legge per la partecipazione alla commissione sono quelle elencate aper legge e cioè “Non possono far parte della Commissione Consiliare per gli Affari di Giustizia i Consiglieri iscritti all’Albo degli avvocati e notai, dei dottori commercialisti e dei ragionieri.” "Immaginiamo - prosegue la minoranza - che adesso.sm intendesse sostenere che “non è opportuno” che Ciavatta, rinviato a giudizio, partecipi a tale commissione. Consigliere che offre la piena disponibilità a prendere in considerazione l’ipotesi di non partecipare a tali consessi nel momento in cui anche altri componenti, togati o non togati, condannati o rinviati a giudizio, non partecipassero al Consiglio Giudiziario Plenario."