Sarà stato il tema in discussione, ovvero la moralizzazione della politica e la necessità di passare dalle parole ai fatti, o anche solo l’interesse di ascoltare quei consiglieri che in prima persona hanno manifestato pubblicamente il loro dissenso verso chi in questi anni ha agito in politica solo a fini personali, ma l’ampia partecipazione all’incontro del Mics la dice lunga sul clima di esasperazione che aleggia nel Paese. Lonfernini, Zafferani, Rossi e Pedini Amati dicono no a questa politica. Vogliono dare una svolta, ribadiscono la necessità di abbandonare i vecchi sistemi; non nascondono neppure l’imbarazzo nel condividere la posizione di consiglieri con figure che ritengono compromesse. Rinnovano dunque ai cosiddetti “inguaiati“ l’invito a fare un passo indietro. Tante le situazioni messe in evidenza: su tutte il problema delle infiltrazioni malavitose in territorio e la firma con l’Italia che non arriva. E – si è detto – “diventa ridicolo continuare a dare delle date”. Tante le proposte lanciate, a cominciare da quella di rendere pubblico lo stato patrimoniale e le partecipazioni societarie dei consiglieri in chiave trasparenza. Numerosi anche gli interventi dal pubblico. Significativo il caso di un 54enne in mobilità che dice di sentirsi il “vero inguaiato” perché fuori dal mercato del lavoro. Alcuni più di altri, con le loro domande, hanno fatto emergere con veemenza il disagio e l’insofferenza per l’attuale situazione. Gli imprenditori, dal canto loro, chiedono risposte immediate, non concedono più tempo alla politica perché sono i primi a non averne. Ne contestano inoltre una serie di scelte: le vicende Bossone, Papi, Caringi, Zechini e altri allontanamenti sono ritenuti guasti irreparabili per il Paese. “Noi vogliamo capire – conclude Paolo Valli a nome del Movimento – per questo ci saranno altre serate così”.
Silvia Pelliccioni
Silvia Pelliccioni
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