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Il Congresso di Stato in merito ai provvedimenti emanati: "sempre attenti a diritti civili e politici"

14 mag 2021
Immagine di repertorioPalazzo Pubblico
Palazzo Pubblico

Dopo le prese di posizione di medici ed insegnanti, oltre che di semplici concittadini, il Congresso di Stato, attraverso una lunga e dettagliata nota, entra nel merito della validità dei provvedimenti emanati. Il governo, richiamando la Dichiarazione dei diritti dei cittadini, sottolinea il passaggio in cui si esplicita che "La legge potrà limitare l'esercizio di tali diritti solo in casi eccezionali per gravi motivi di ordine e di interesse pubblico”. Da qua dunque la legittimità di provvedimenti come il lockdown e le successive graduali riaperture tese al contenimento del contagio da Covid in misura proporzionale alla pressione sulla struttura sanitaria e dell’andamento dei contagi.

Il governo sottolinea l’attenzione che è sempre stata posta ai diritti civili e politici: le restrizioni di volta in volta messe in campo sono state compensate dai servizi messi a disposizione della popolazione per limitare i disagi ed assicurare a tutti l’accesso alle cure e ai beni di prima necessità. Proprio per salvaguardare il rispetto dei diritti politici le elezioni amministrative sono state organizzate in modo tale da consentire a tutti la possibilità di votare. I provvedimenti emanati nel corso di questo ultimo anno hanno garantito l’accesso alle cure e alla sanità pubblica in maniera universale.

La CEDU (Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà fondamentali) stabilisce che l’esercizio delle libertà possa essere sottoposto a restrizioni quando queste costituiscono misure necessarie alla protezione della salute pubblica, inoltre, nel passaggio specifico relativo ai doveri viene espressamente sottolineato che ciascuno, “nell'esercizio dei suoi diritti e delle sue libertà, deve assicurare il riconoscimento e il rispetto dei diritti e delle libertà degli altri”.




Il Congresso replica anche ai richiami concernenti la Convenzione di Oviedo, il Codice di Norimberga e in generale rispetto al consenso libero e informato che da alcune parti è stato sollevato in merito alla vaccinazione. In primo luogo la vaccinazione anti-Covid non è obbligatoria ma facoltativa e somministrata su base volontaria, inoltre chi si sottopone alla vaccinazione deve firmare consenso informato e note informative che contengono descrizione del vaccino, modalità del funzionamento e composizione del vaccino, elenco reazioni avverse. Infine la possibilità di partecipare agli studi relativi ai vaccini è facoltativa e ogni persona che intende parteciparvi deve compilare apposito consenso informato.

Infine il governo entra nel merito dell'ultimo decreto emanato, il Decreto Legge 85/2021, che va per prima cosa contestualizzato all'interno dello stato di emergenza sanitaria e in cui è ancora in corso la campagna vaccinale. Le differenti misure sono previste della presenza di anticorpi nei singoli individui, e non in base a presunte disparità tra chi è vaccinato e chi no come erroneamente inteso da alcuni. Proprio la risposta massiccia alla campagna vaccinale ha consentito di alleggerire le misure previste per le cosiddette fasce “non vaccinabili”, ad esempio per i bambini. Il graduale allentamento delle misure mira al ristabilimento di una condizione di “normalità” per tutta la popolazione che consentirà di revocare definitivamente lo stato di emergenza sanitaria.





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