E’ un tema caldo, di cui si discute da lungo tempo. Per le Giunte di Castello è arrivato il momento di rivedere la legge che le regolamenta, per incidere maggiormente sulla gestione delle comunità e del territorio posti sotto la loro giurisdizione. Lo avevano detto in coro pochi giorni fa: in assenza di risposte tempestive da parte del Governo presenteranno una propria proposta utilizzando lo strumento di iniziativa legislativa. Anche di questo - oltre ai vari problemi nei castelli - si è parlato nell’incontro semestrale con la Reggenza. La legge del ‘94 non basta più. Alcune modifiche sono state apportate sette anni fa, ma si tratta di correzioni formali, non sostanziali. “Non pretendiamo maggiori poteri – precisa Franco Santi, Capitano di Castello di Chiesanuova – vogliamo solo essere più operativi.” Le Giunte chiedono un maggior coordinamento e scambi di informazioni con gli uffici dello Stato, e la partecipazione alle scelte del Governo su tutto ciò che riguarda la gestione del territorio. Tra le richieste avanzate all’Esecutivo, anche il ripristino di un momento di incontro programmatico con le Segreterie Finanze e Territorio per definire le priorità dell’anno successivo. La riforma delle Giunte è uno dei punti programmatici del Patto che intende valorizzarne il ruolo e individuare gli ambiti di competenza.
Monica Fabbri
Monica Fabbri
Riproduzione riservata ©