La maggioranza non appoggia appieno la scelta di trasformare in legge l'accordo sottoscritto con i sindacati; divergenza di vedute che spinge il segretario Mussoni a proporre in Consiglio, a nome del governo, l'adozione dell'emendamento abrogativo dell'articolo 48 della scorsa Finanziaria.
Dopo il dibattito pubblico di ieri sera e ancor più dall'incontro pomeridiano che l'ha preceduto - voluto dalla Csu con tutte le forze politiche proprio per comprendere gli orientamenti sul nodo dei tagli all'indennità di malattia - la situazione assume ora contorni più chiari. O meglio, quel che si evince è come attualmente il segretario di Stato alla Sanità trovi una sponda più sicura nel sindacato anziché in Bene Comune. “Ad oggi – fa sapere, infatti, Francesco Mussoni – l'ipotesi di adottare una norma in esecuzione e che recepisca il Protocollo d'intesa siglato tra Segreteria e organizzazioni sindacali, con successiva presa d'atto del Congresso di Stato, pare non trovi il consenso di tutta la maggioranza. A nome del Governo – annuncia, pertanto – consegnerò un emendamento abrogativo dell'articolo 48 della scorsa Finanziaria.
Auspico che questa volta – conclude con una punta di amarezza – la riflessione politica sia più ampia e ponderata di quella che portò all'adozione di questa norma”.
Dunque, si va verso la seconda opzione. Soluzione, questa, che se andasse a buon fine soddisferebbe maggiormente la Csu eliminando il problema alla radice. Ma il sindacato al momento resta cauto. “Non vorremmo che nella disputa tra queste due alternative poi, alla fine, le cose restino tali e quali. Sarebbe una beffa inaccettabile per i lavoratori!” – tuonano i segretari generali di CSdL e CDLS, Tamagnini e Tura. Mussoni però anticipa loro che a gennaio si lavorerà di concerto con le parti sociali “per affrontare e sostenere, con coerenza – sottolinea – le motivazioni che hanno spinto la maggioranza ad intervenire contro i fenomeni distorsivi dell'uso dell'indennità di malattia”, individuando le opportune sintesi tecnico-pratiche.
Silvia Pelliccioni
Dopo il dibattito pubblico di ieri sera e ancor più dall'incontro pomeridiano che l'ha preceduto - voluto dalla Csu con tutte le forze politiche proprio per comprendere gli orientamenti sul nodo dei tagli all'indennità di malattia - la situazione assume ora contorni più chiari. O meglio, quel che si evince è come attualmente il segretario di Stato alla Sanità trovi una sponda più sicura nel sindacato anziché in Bene Comune. “Ad oggi – fa sapere, infatti, Francesco Mussoni – l'ipotesi di adottare una norma in esecuzione e che recepisca il Protocollo d'intesa siglato tra Segreteria e organizzazioni sindacali, con successiva presa d'atto del Congresso di Stato, pare non trovi il consenso di tutta la maggioranza. A nome del Governo – annuncia, pertanto – consegnerò un emendamento abrogativo dell'articolo 48 della scorsa Finanziaria.
Auspico che questa volta – conclude con una punta di amarezza – la riflessione politica sia più ampia e ponderata di quella che portò all'adozione di questa norma”.
Dunque, si va verso la seconda opzione. Soluzione, questa, che se andasse a buon fine soddisferebbe maggiormente la Csu eliminando il problema alla radice. Ma il sindacato al momento resta cauto. “Non vorremmo che nella disputa tra queste due alternative poi, alla fine, le cose restino tali e quali. Sarebbe una beffa inaccettabile per i lavoratori!” – tuonano i segretari generali di CSdL e CDLS, Tamagnini e Tura. Mussoni però anticipa loro che a gennaio si lavorerà di concerto con le parti sociali “per affrontare e sostenere, con coerenza – sottolinea – le motivazioni che hanno spinto la maggioranza ad intervenire contro i fenomeni distorsivi dell'uso dell'indennità di malattia”, individuando le opportune sintesi tecnico-pratiche.
Silvia Pelliccioni
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