Sale la polemica sugli insulti di Calderoli al ministro Kyenge che per il vicepresidente del Senato sarebbe simile ad un orango. L'esponente del governo risponde di non prendere quelle frasi come un'offesa personale, “ma mi rattristano per l'immagine che diamo dell'Italia”. Critiche e richieste di dimissioni da tutti i partiti a Calderoli. I presidenti delle due Camere gli chiedono le scuse. Lui spiega: “Non volevo offendere. Ho fatto una battuta, magari infelice, ma da comizio, in un ben più articolato intervento di critica. La invito alla Berghemfest, ma non vorrei che il polverone su di me serva a coprire altro, non sarò capro espiatorio”.
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