Ho letto con grande interesse i vari interventi, o ancor meglio le “elucubrazioni”, che si sono succedute in queste settimane, prima e dopo la comunicazione ufficiale del Presidente del Consiglio dei Ministri Italiano Monti, in modo particolare gli interventi di soggetti od organizzazioni che in un momento di debolezza del sistema Paese credono di conquistare una posizione predominante.
Ma attenzione: le letture, a mio modo di vedere, sono diventate sconcertanti, nonostante la lettera del Presidente Monti;
sconcertanti se si pensa che sono portate avanti da personaggi nostrani che sono stati nel tempo importanti rappresentanti del Paese con ruoli di primissimo piano e non a caso, quale conseguenza della loro primaria posizione, hanno raggiunto posizioni personali impensabili se una forza Divina non li avesse fatti nascere e crescere in un Paese che gli ha offerto occasioni invidiabili, coperti proprio dall’ombrello della nostra statualità e sovranità con la quale hanno costruito condotte di certo meno nobili rispetto alla necessità di mettere al riparo il Paese da situazioni di pericoli che purtroppo si sono puntualmente verificate.
Le letture poi sui vari organi di stampa diventano ancor più sconcertanti se si pensa che i vari “detrattori” del sistema Paese, oggi, oltre ad essere diventati gli “opinionisti” che cercano di conquistare l’attenzione della cittadinanza attraverso il vano e tiepido tentativo di rifarsi una verginità che difficilmente gli verrà riconosciuta, sono proprio coloro che in maniera strumentale fornisco informazioni a banali “editorialisti” di turno esterni, veri “mercenari” dell’informazione o meglio definiti “professionisti della disinformazione”.
A questo punto è necessario, in particolare da parte di quelle forze politiche che ritengono opportuno dare una credibilità al paese diversa da quella sino ad oggi sbandierata, procedere a scuotere l’opinione pubblica interna ed esterna affinche’ sia messa nelle condizioni oggettive di poter giudicare coloro che intendono effettivamente portare fuori il Paese da una situazione di estremo disagio, e coloro che invece per motivi personali o non so per quali altri motivi stanno ancora giocando al massacro.
Superato lo stato d’animo con il quale si è dovuto affrontare una crisi di costume che ha investito negativamente il Paese, ora si rende necessario proseguire con forza una azione politica che mira, oltre a risolvere gli annosi problemi del Paese, a dare segnali di reale rinnovamento e rigenerazione del Paese, partendo proprio dalla politica ed interessando tutte le realtà sociali, civili e sindacali, emarginando tutti coloro che intendono assecondare i massacratori, in qualunque campo essi siano.
Certamente non sarà facile per chi ha delle responsabilità avviare un discorso concreto senza banalizzare situazioni che non possono dare al Paese alcun sostegno di carattere morale o materiale:
è necessario guardare in faccia alla realtà e considerare le reali potenzialità che ha il paese, lasciando da parte le fantasie di troppi “soloni” che per insufficienza o per convenienza tentano di insinuarsi nella opinione pubblica.
Il Partito Democratico Cristiano non si sottrae alle sue responsabilità ma intende con forza, ancora una volta, rendersi testimone del tempo che viviamo ed in particolare intende muoversi affinche’ il Paese nel suo insieme ritrovi quell’unità di intenti che lo puo’ mettere al riparo soprattutto nel futuro prossimo da situazioni ancora pericolose e su questo non possiamo assolutamente farci trovare impreparati, anche e soprattutto in relazione al rapporto che manterremo con la vicina Repubblica Italiana.
L’Italia ha risposto finalmente e San Marino deve dimostrare, ora più che mai, quella solidarietà nazionale che sarà necessaria per definire i nostri rapporti bilaterali e da quel momento dobbiamo concederci solamente un unico lusso e cioè far ripartire un’intera comunità.
L’unità di intenti si può realizzare solamente attraverso un patto tra veri gentiluomini (gli inglesi lo chiamano gentleman agreement) e solo se effettivamente noi sammarinesi per primi, siamo disposti a credere che il Paese ha a disposizione potenzialità che se messe in atto, nella giusta misura, possono togliere spazio a tutti coloro che sia internamente che esternamente mirano a dare una immagine di una comunità alla deriva.
La deriva non deve esserci e non ci sarà, ma tutti dovremo mortificare di più il nostro senso di egoismo che ci ha contraddistinto per anni.
Questo, senza peccare di alcuna presunzione personale, è il vero messaggio che deve dare la possibilità alla cittadinanza di farsi una reale visione oggettiva di come stanno le cose e non di certo quella che viene rappresentata dai “soloni” di turno;
questo, è il messaggio conscio dei nostri limiti e della nostra affidabilità da inviare ai nostri interlocutori, siano essi le Istituzioni principali Italiane, siano essi i rappresentanti delle Autorità che ci circondano;
questo è il chiaro messaggio da mantenere poi con azioni concrete e da inviare quotidianamente al Procuratore Capo del Tribunale di Rimini Giovagnoli ed al Colonello della Guardia di Finanza di Rimini Lucignano.
La reazione degli amici del Paese deve essere altrettanto forte quanto l’azione da parte dei nemici del Paese.
Solo in questo modo difenderemo il Paese, andando a Roma esclusivamente per prendere impegni ben precisi e mantenerli nel tempo e non per commissionare in maniera strumentale interrogazioni parlamentari da parte di politici disponibili ma male informati.
Teodoro Lonfernini
Presidente PDCS
Ma attenzione: le letture, a mio modo di vedere, sono diventate sconcertanti, nonostante la lettera del Presidente Monti;
sconcertanti se si pensa che sono portate avanti da personaggi nostrani che sono stati nel tempo importanti rappresentanti del Paese con ruoli di primissimo piano e non a caso, quale conseguenza della loro primaria posizione, hanno raggiunto posizioni personali impensabili se una forza Divina non li avesse fatti nascere e crescere in un Paese che gli ha offerto occasioni invidiabili, coperti proprio dall’ombrello della nostra statualità e sovranità con la quale hanno costruito condotte di certo meno nobili rispetto alla necessità di mettere al riparo il Paese da situazioni di pericoli che purtroppo si sono puntualmente verificate.
Le letture poi sui vari organi di stampa diventano ancor più sconcertanti se si pensa che i vari “detrattori” del sistema Paese, oggi, oltre ad essere diventati gli “opinionisti” che cercano di conquistare l’attenzione della cittadinanza attraverso il vano e tiepido tentativo di rifarsi una verginità che difficilmente gli verrà riconosciuta, sono proprio coloro che in maniera strumentale fornisco informazioni a banali “editorialisti” di turno esterni, veri “mercenari” dell’informazione o meglio definiti “professionisti della disinformazione”.
A questo punto è necessario, in particolare da parte di quelle forze politiche che ritengono opportuno dare una credibilità al paese diversa da quella sino ad oggi sbandierata, procedere a scuotere l’opinione pubblica interna ed esterna affinche’ sia messa nelle condizioni oggettive di poter giudicare coloro che intendono effettivamente portare fuori il Paese da una situazione di estremo disagio, e coloro che invece per motivi personali o non so per quali altri motivi stanno ancora giocando al massacro.
Superato lo stato d’animo con il quale si è dovuto affrontare una crisi di costume che ha investito negativamente il Paese, ora si rende necessario proseguire con forza una azione politica che mira, oltre a risolvere gli annosi problemi del Paese, a dare segnali di reale rinnovamento e rigenerazione del Paese, partendo proprio dalla politica ed interessando tutte le realtà sociali, civili e sindacali, emarginando tutti coloro che intendono assecondare i massacratori, in qualunque campo essi siano.
Certamente non sarà facile per chi ha delle responsabilità avviare un discorso concreto senza banalizzare situazioni che non possono dare al Paese alcun sostegno di carattere morale o materiale:
è necessario guardare in faccia alla realtà e considerare le reali potenzialità che ha il paese, lasciando da parte le fantasie di troppi “soloni” che per insufficienza o per convenienza tentano di insinuarsi nella opinione pubblica.
Il Partito Democratico Cristiano non si sottrae alle sue responsabilità ma intende con forza, ancora una volta, rendersi testimone del tempo che viviamo ed in particolare intende muoversi affinche’ il Paese nel suo insieme ritrovi quell’unità di intenti che lo puo’ mettere al riparo soprattutto nel futuro prossimo da situazioni ancora pericolose e su questo non possiamo assolutamente farci trovare impreparati, anche e soprattutto in relazione al rapporto che manterremo con la vicina Repubblica Italiana.
L’Italia ha risposto finalmente e San Marino deve dimostrare, ora più che mai, quella solidarietà nazionale che sarà necessaria per definire i nostri rapporti bilaterali e da quel momento dobbiamo concederci solamente un unico lusso e cioè far ripartire un’intera comunità.
L’unità di intenti si può realizzare solamente attraverso un patto tra veri gentiluomini (gli inglesi lo chiamano gentleman agreement) e solo se effettivamente noi sammarinesi per primi, siamo disposti a credere che il Paese ha a disposizione potenzialità che se messe in atto, nella giusta misura, possono togliere spazio a tutti coloro che sia internamente che esternamente mirano a dare una immagine di una comunità alla deriva.
La deriva non deve esserci e non ci sarà, ma tutti dovremo mortificare di più il nostro senso di egoismo che ci ha contraddistinto per anni.
Questo, senza peccare di alcuna presunzione personale, è il vero messaggio che deve dare la possibilità alla cittadinanza di farsi una reale visione oggettiva di come stanno le cose e non di certo quella che viene rappresentata dai “soloni” di turno;
questo, è il messaggio conscio dei nostri limiti e della nostra affidabilità da inviare ai nostri interlocutori, siano essi le Istituzioni principali Italiane, siano essi i rappresentanti delle Autorità che ci circondano;
questo è il chiaro messaggio da mantenere poi con azioni concrete e da inviare quotidianamente al Procuratore Capo del Tribunale di Rimini Giovagnoli ed al Colonello della Guardia di Finanza di Rimini Lucignano.
La reazione degli amici del Paese deve essere altrettanto forte quanto l’azione da parte dei nemici del Paese.
Solo in questo modo difenderemo il Paese, andando a Roma esclusivamente per prendere impegni ben precisi e mantenerli nel tempo e non per commissionare in maniera strumentale interrogazioni parlamentari da parte di politici disponibili ma male informati.
Teodoro Lonfernini
Presidente PDCS
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