Bene Comune dice che vincerà e questo dimostra insicurezza. Si andrà al ballottaggio, afferma Intesa per il Paese raccontando una campagna elettorale soft perché, afferma Pier Marino Mularoni dell’Upr, Bene Comune vuole tenere tutto sotto una campana di vetro. Non è in grado, sottolinea, di rispondere ai mille problemi che il Paese ha e che emergeranno dopo l’11 novembre. Mularoni parla di cattiva gestione del denaro pubblico, di un governo prodigo in spese al di fuori dall’ordinaria amministrazione, tra cui pseudo inaugurazioni e aumento ingiustificato dei dipendenti pubblici. Solo il libro della propaganda elettorale di Stato, accusa, costa 94mila euro. Anche Augusto Casali del partito socialista parte dall’economia. I problemi, dice, si risolvono trovando nuove entrate e facendo le cose che dipendono solo da noi non chiedendo più tasse ai cittadini con la riforma fiscale, riforma – sottolinea – che comunque va fatta ma in modo equo. Bisogna uscire dalla black list, ribadisce, e per farlo è indispensabile approvare il pacchetto antimafia sparito dal programma della coalizione Bene Comune. Romeo Morri, dei Moderati, ricorda l’incontro di Vigna e Crocetta con gli studenti sammarinesi e chiede di far crescere la cultura della legalità e della solidarietà. A San Marino, afferma, non c’è una rete di protezione per le famiglie in difficoltà.
Sonia Tura
Sonia Tura
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