“La richiesta di riconoscimento di uno Stato palestinese all'Onu – ha affermato - rappresenta l'accettazione del regime sionista e significa ignorare i diritti del popolo palesinese a tornare nella sua terra come era prima del 1948”. Così Khamenei ha aperto la quinta conferenza internazionale sull'Intifada Palestinese. Davanti ad una platea costituita da centinaia di rappresentanti di vari Paesi dell'area, dalla Siria al Libano, dal Qatar all'Iraq, fra cui il leader di Hamas Khaled Meshal, Khamenei ha aggiunto che "il nostro obiettivo è liberare la Palestina contro ogni piano che tenda a dividerla”. La guida suprema ha poi accusato i regimi arabi che mantengono rapporti con Israele e ha definito "una benedizione di Dio" la caduta del regime di Mubarak in Egitto. "Noi chiediamo - ha proseguito - un referendum per la nazione palestinese", un referendum cui partecipino tutti, ha precisato, "musulmani, cristiani e anche ebrei, ma non persone che siano venute da altri Paesi". Una precisazione salutata con una vera acclamazione.
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